Vita

Il caso. Rubati i punti Fidaty donati al Cav Ambrosiano. «Ma non ci rassegniamo»

Lorenzo Rosoli, Milano lunedì 28 febbraio 2022

Nel 2021 il Cav Ambrosiano ha distribuito 450 pacchi viveri. Ma il cuore della sua attività non solo gli aiuti materiali, bensì la relazione con le donne in difficoltà

Dal 1980 «a fianco della donna». E «al servizio della vita e della dignità di ogni persona». Così si presenta il Centro di aiuto alla vita-Cav Ambrosiano di Milano fin dalla home page del suo sito internet. Una missione che nemmeno l’emergenza Covid ha mai interrotto. E che non si ferma neppure di fronte alle "attenzioni" dei malintenzionati. Come gli ignoti che, recentemente, si sono appropriati dei punti Fidaty Esselunga donati al Cav da tanti benefattori e originariamente destinati a sostenere l'acquisto di generi alimentari di qualità per donne e bambini. Una truffa (ne parliamo più avanti) che ha provocato stupore e amarezza. Ma nessuno spazio alla rassegnazione. Non appartiene allo stile degli operatori e dei volontari del Cav Ambrosiano, come vedremo. Prima, però, uno sguardo al servizio prestato lo scorso anno. In tempo di pandemia.

Non vogliono abortire. Ma ci sono fatiche che da sole è più difficile affrontare

«Nel 2021 abbiamo accolto, ascoltato e aiutato 143 donne. L’80% circa sono straniere. Queste donne hanno dato alla luce 82 bambini. Sempre lo scorso anno abbiamo distribuito 450 pacchi viveri. Ma questi aiuti materiali – come altri che possiamo offrire, si pensi alle carrozzine e ai passeggini usati ma in buone condizioni che raccogliamo e mettiamo a disposizione – non sono il cuore della nostra attività: sono il "contorno". Al centro di tutto sta l’ascolto dato a donne, coppie, famiglie in difficoltà, la costruzione di percorsi personalizzati, la promozione della fiducia, in sé e negli altri, per riaprire la via alla speranza e all’autonomia», scandisce Maria Chiari, referente comunicazione del Cav Ambrosiano al quale offre il suo impegno di volontaria, iniziato oltre trent’anni fa assieme al marito.
Scopo di ogni attività è «sostenere sia moralmente sia materialmente le donne e le famiglie in difficoltà a causa di una gravidanza, proponendosi loro come valida alternativa all'aborto», si legge ancora nel sito del Cav. «La gran parte delle donne che vengono da noi non ha dubbi sulla scelta di portare a termine la gravidanza. Ma portano il fardello di fatiche e fragilità che da sole è più difficile affrontare», riprende Chiari. Il lavoro troppe volte precario, il reddito inadeguato alla vita in una metropoli, la casa troppo costosa o troppo piccola per le esigenze di una famiglia che cresce, la difficoltà a trovare un lavoro o a mantenerlo quando c'è un bimbo in arrivo o appena nato. «E ci sono le solitudini, il partner e i familiari che magari ti abbandonano, la sofferenza per lo sradicamento dal proprio Paese... Tutte situazioni che la pandemia ha aggravato».
Per ogni donna, a partire da un primo colloquio, si cerca di costruire progetti personalizzati, per dare loro sostegno dal tempo della gravidanza al parto fino al primo anno di vita del figlio. E ci sono proposte che chiamano le donne a fare un tratto di strada insieme. «Come il gruppo donne in gravidanza e il gruppo mamma-bambino, frequentato da 15 donne – ricorda la volontaria –. Sono dieci, invece, le adolescenti coinvolte nei Percorsi Baby Mamme. Altre 26 mamme e 43 minori, infine, sono ospitati nelle nostre strutture di accoglienza dove si entra inviati dai servizi sociali». Per portare avanti queste e altre attività, il Cav dispone di un’assistente sociale e di numerosi volontari: una ventina all’opera nella sede di via Tonezza 3, una decina nelle strutture di accoglienza. «Ma cerchiamo nuovi volontari – è l’appello di Maria Chiari –. Con noi è possibile svolgere un servizio prezioso e, nel contempo, un’esperienza molto motivante».

I punti Fidaty donati al Cav? Un aiuto prezioso per mamme in difficoltà. Che qualcuno ha truffato

Donare al Cav Ambrosiano i propri punti Fidaty Esselunga. Per aiutarlo ad acquistare alimenti di qualità da destinare a donne e famiglie "fragili". Un’idea bella ed efficace. Che però ha attirato l’attenzione di ignoti malintenzionati, i quali non hanno esitato a svuotare la carta Fidaty del Cav. Che è stato inevitabile disattivare. Accade anche questo, nella Milano della solidarietà. Che però non si arrende. E già cerca vie nuove per fare bene il bene.

Il primo passo di questa storia. È il dicembre 2021 quando il Cav Ambrosiano lancia l’iniziativa della raccolta di punti Fidaty. Funziona. I benefattori non mancano. E con i punti ricevuti in dono, il Cav può acquistare parmigiano reggiano e olio extravergine d’oliva, alimenti preziosi per le donne in gravidanza come per le mamme che hanno partorito, e devono nutrire o svezzare il figlio. Alimenti, ricordano al Cav, che i canali consueti di fornitura degli aiuti alimentari raramente offrono. Attenzione: al Cav Ambrosiano non si limitano a distribuire pacchi viveri. Hanno costituito un gruppo di mamme che con l’aiuto di una nutrizionista imparano ad alimentare nel modo migliore loro stesse e i figli. Spesso si tratta di donne straniere, che hanno familiarità con altre culture e regimi alimentari, ma non con quello che di buono "passa il convento" in Italia. È in questo percorso di crescita condiviso, che i pacchi viveri vengono consegnati. Fra parentesi: questo e altri percorsi, nemmeno la pandemia li ha fermati. Magari non li si è potuti fare "in presenza". Ma li si è portati avanti su piattaforma Zoom. E questo, in un certo senso, ha permesso a tutti di aprire, almeno virtualmente, le porte di casa propria agli altri, per poterli ospitare online. La consegna dei pacchi, invece, è stata fatta dai volontari del Cav al domicilio delle persone aiutate.
E veniamo al secondo passo di questa vicenda. Per la Giornata della Vita 2022 – che ricorreva la scorsa domenica 6 febbraio – il Cav Ambrosiano decide di rilanciare la raccolta di punti Fidaty. Anche stavolta le donazioni non mancano. Ma al momento di usarli per nuovi acquisti, ci si rende conto che qualcuno se n’è appropriato. Grazie alla preziosa collaborazione con Esselunga, si scopre che i punti sono stati impiegati per fare acquisti in due punti vendita fuori Milano: 300 euro la spesa, principalmente generi alimentari. La card è stata bloccata. Ma al Cav sono già all’opera per mettere in campo iniziative nuove.