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Il fenomeno. Con i podcast un "Rinascimento dell'audio"

Andrea Canton lunedì 28 febbraio 2022

La parola “podcast” è nata a metà anni duemila con la diffusione dei riproduttori audio portatile «iPod» prodotti dalla Apple. I podcast – materialmente dei file audio – sono nati come programmi che non venivano trasmessi attraverso i canali tradizionali (broadcast) ma erano scaricati e ascoltati sugli iPod (da qui podcast). Con gli smartphone e il predominio dei contenuti video, i podcast per un periodo sono passati di moda, per lo più riservati a piccole produzioni artigianali, oppure alle radio come strumento per rilanciare i loro programmi on demand.

Da alcuni anni a questa parte, però, in tutto il mondo il formato del podcast è entrato in nuovo rinascimento, come testimoniato dal fiorire di piattaforme e applicazioni gratuite e a pagamento.

Forse la frenesia di un digitale che esaspera gli utenti a suon di notifiche e aggiornamenti, o forse l’intramontabile potere della voce e dello storytelling hanno riacceso i riflettori sulle potenzialità di un medium profondo e malleabile, capace di plasmare racconti e scenari grazie all’ausilio di un microfono e di un semplice programmino di registrazione, magari gratuito come «Audacity». Nelle piattaforme si mescolano senza soluzione di continuità prodotti assai diversi come audiolibri, podcast originali, puntate di trasmissioni radiofoniche, versioni solo audio di programmi in streaming di successo. Le piattaforme di podcast sono accessibili sia da browser tramite computer, sia da dispositivi mobile – assistenti vocali, smart tv e navigatori per audio compresi.

A oggi - febbraio 2022 - la regina dei podcast è la piattaforma Spotify, nata come contenitore freemium (gratuito, ma con alcune funzionalità a pagamento), che però ha scommesso anche sui podcast, con grossi investimenti e produzioni originali. Di Spotify è anche il servizio gratuito «Anchor», che permette a chiunque di creare un proprio podcast e di vedersi riconosciuto un guadagno sulla base delle pubblicità con esso trasmesse. Altra piattaforma di podcast che svolge al contempo la funzione di caricamento e pubblicità è Spreaker. Si dividono invece gli utenti degli smartphone: per i possessori di iPhone la scelta ricade il più delle volte sulla piattaforma nativa di Apple Podcast, mentre per gli amanti di Android la soluzione più comoda è quella fornita da Google Podcast.

Infine, impossibile non citare Audible, servizio a pagamento di Amazon. Con un costo mensile è possibile accedere a uno sconfinato catalogo di audiolibri, ai quali però si sono aggiunte produzioni di prima qualità di podcast audio.