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«Left»: reato d'opinione? Certo, ma solo se sei donna

Gianni Gennari martedì 4 marzo 2014
“Left” (1/3, p. 26) sabato con "L'Unità" inchioda al suo muro di accuse «la ministra Marianna Madia»: ha detto che «l'aborto è il fallimento della politica, un fallimento etico, economico, sociale e culturale… Credo che la vita la dà e la toglie Dio, noi non abbiamo il diritto di farlo. Quindi dico no all'eutanasia». Grave, vero? Gravissimo per "Left". Parrebbe evidente che sia una «opinione» condivisa da tanti, anche da molti che pure nel 1981 non chiesero l'abrogazione della legge 194 vista – appunto, «opinabilmente» – come «male minore» rispetto all'aborto clandestino e selvaggio. È dunque un fatto: a "Left" sono favorevoli al reato di opinione! Tanto vero che anche se uno pensa che il matrimonio deve essere riservato a un uomo e a una donna, per loro è colpevole di «omofobia»: da considerare reato! Ebbene: proprio lì, stesso "Left" (p. 11), leggi che il cittadino Erri De Luca, per molte ragioni stimabile, e ora accusato di aver istigato al sabotaggio con le sue dichiarazioni contro la Tav in Val di Susa, si difende così: «Per me, scrittore, il reato di opinione è un onore». Dunque abbasso le donne ministro che osano manifestare una "opinione", ma evviva i maschi: però se scrittori, e nel caso graditi a “Left”!