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Vincenzo Grossi. Parrocchia ed educazione i campi del suo ministero

Matteo Liut domenica 7 novembre 2021
Discernere i segni dei tempi per servire l'umanità lì dove essa ha bisogno di nuova speranza: è così che agisce nella storia un cristiano questo fu lo stile di san Vincenzo Grossi. Era nato a Pizzighettone (Cremona) il 9 marzo 1845; figlio di un mugnaio, per aiutare la famiglia dovette attendere fino al 1866 per poter seguire la propria vocazione ed entrare in Seminario. Venne ordinato il 22 maggio 1869 ed ebbe come primo incarico quello di vicario cooperatore in diverse parrocchie. Nel 1873 divenne parroco a Regona di Pizzighettone e nel 1883, fino alla morte, a Vicobellignano. Nel suo ministero ben presto comprese che una delle priorità del tempo era l'educazione delle nuove generazioni, in particolare delle ragazze, che avevano meno possibilità in questo senso. Per questo, con l'aiuto di alcune donne, fondò l'Istituto delle Figlie dell'Oratorio, affidandolo alla protezione di san Filippo Neri. Il mandato era quello di educare e formare le ragazze nei paesi di campagna e nelle periferie cittadine in collaborazione con i parroci. Fu guida della congregazione, senza tralasciare l'impegno in parrocchia. Morì a causa di una peritonite fulminante il 7 novembre 1917 ed è santo dal 2015.
Altri santi. San Prosdocimo di Padova, vescovo (II sec.); beato Antonio Baldinucci, religioso (XVII sec.).
Letture. Romano. 1Re 17,10-16; Sal 145; Eb 9,24-28; Mc 12,38-44.
Ambrosiano. Is 49,1-7; Sal 21 (22); Fil 2,5-11; Lc 23,36-43.
Bizantino. Ef 2,14-22; Lc 8,41-56.