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Vero sport e vita vera nella storia d'oro di Sofia

Mauro Berruto mercoledì 22 giugno 2022
Settimana da incorniciare per lo sport italiano! Dal tennis, alla scherma, dalla ginnastica alla pioggia di medaglie e record del nuoto, stiamo rivivendo la magica atmosfera dei successi del 2021. Sono convinto che nessuno si offenderà se le luci della ribalta le puntiamo su Sofia Raffaelli, diciottenne marchigiana, che agli Europei di ginnastica ritmica ha vinto le prime due medaglie d'oro della storia per l'Italia nel concorso individuale, al cerchio e alle clavette. Luce accesa su Sofia perché, oltre alla giovanissima età (anzi, in bocca al lupo per la maturità in cui sarà impegnata proprio da oggi e che ha dovuto preparare portandosi i libri di scuola a Tel Aviv, sede della competizione) la sua è un'ennesima miracolosa storia di eccellenza italiana.
Sofia si allena otto-dieci ore al giorno nella palestra della Faber Ginnastica Fabriano, sotto la guida di Julieta Cantaluppi, ex ginnasta che rappresentò il nostro Paese ai Giochi Olimpici di Londra 2012. La palestra di Fabriano non è esattamente il Madison Square Garden, ma Sofia ha passato la stragrande parte del tempo della sua vita lì dentro. Anzi, quando era più piccola passava anche tante ore in macchina, insieme a nonno Nello che la accompagnava dalla sua Chiaravalle, facendo 120 km al giorno, tutti i giorni. Più recentemente Sofia si è trasferita a Fabriano, a casa di Maila Morosin, dirigente della Ginnastica Fabriano, crescendo insieme alla sua famiglia. Sofia, tecnicamente parlando, è un'individualista: ovvero non gareggia con la squadra delle farfalle (campionesse d'Europa anche loro!), ma “individualista” è la parola che viene meno in mente, se si pensa a questa meravigliosa storia. La sua squadra è la famiglia, il nonno, l'allenatrice, la dirigente che la ospita e la comunità tutta di Fabriano, delizioso comune che un tempo viveva di industria ed era una specie di Svizzera delle Marche, e oggi, dopo terremoti reali, economici e politici, si appresta, anche grazie allo sport, a ricostruire relazioni, senso di appartenenza e speranza nel domani sotto la guida della neo-eletta sindaca Daniela Ghergo. Verrebbe da coniare un termine: “donne di Fabriano” per raccontare di tenacia, sguardo al futuro, cambio di paradigma.
Sofia è una ragazza che rilascia interviste con la scioltezza e la maturità di chi ha le idee chiare: «Ragazzi, non state troppo sui social. Fate sport, è un bellissimo modo di conoscere la vita reale». Figlia di una mamma ingegnera e un papà architetto, è capace di tenere insieme interessi sportivi, umanistici e scientifici. Appassionata tanto di Anna Karenina quanto di matematica, è un meraviglioso esempio di quella Generazione Z sulla quale tanta fiducia il mondo ripone per il suo futuro. In ogni edizione dei Giochi Olimpici inevitabilmente si scrive: “Che peccato! Di certe discipline e personaggi si parla solo ogni quattro anni. Dobbiamo cambiare questo modo di raccontare lo sport!”, per poi scrivere la stessa cosa quattro anni dopo. Non aspettiamo Parigi 2024 per ricordarci di Sofia Raffaelli. Anzi, magari diamo subito una mano a lei e a tutto quel mondo sportivo che lei splendidamente rappresenta.