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Validati i contributi del Fondo Clero

Vittorio Spinelli giovedì 6 ottobre 2022
Risale allo scorso 19 maggio un decreto ministeriale sull'importo dei contributi dovuti dai ministri di culto assicurati al Fondo Inps. Il decreto fa riferimento all'anno 2021 e, in via automatica, si riflette provvisoriamente anche su gli anni 2022, 2023 e 2024 fino a quando sarà effettuato un successivo adeguamento. Tuttavia non sono emersi scostamenti di rilievo dalle precedenti tariffe contributive, che vengono pertanto confermate a titolo definitivo: a decorrere dal 1° gennaio 2021 i contributi ammontano a 1.769,04 euro l'anno (pari a 294,84 euro a bimestre e a 147,42 euro mensili). Non essendo stato modificato l'importo dei versamenti già in corso non sono dovute integrazioni o conguagli per gli anni 2021 e 2022. Ciò vale sia per i sacerdoti inseriti nel sistema di sostentamento sia per quelli che, a motivo dei redditi del proprio ufficio, pagano i contributi direttamente all'Inps.
L'Inps interviene ora (circ.108 del 3 ottobre) per applicare il decreto di maggio e fornire le indicazioni sulle modalità di pagamento (versamenti autonomi, pagamenti cumulativi, bonifici, rimborsi ecc.) insieme alla decorrenza dell'obbligo contributivo. Anche per questi adempimenti l'Istituto di previdenza non aggiunge modifiche o innovazioni alle procedure in corso e per i rapporti con i competenti uffici delle diocesi e degli altri enti confessionali.
Doppia gaffe. Ma continua a ricadere in una gaffe, già segnalata in precedente occasione da Avvenire ed ora infelicemente ripetuta. Anche nella nuova circolare l'Inps ricorda le disposizioni della legge del Fondo (n.903/1973) relative agli obblighi contributivi, in vigore per i tutti i ministri di culto. Tra queste norme l'Istituto ancora riporta come i «sacerdoti godono del supplemento governativo di congrua».
Si tratta di un riferimento che da oltre 35 anni è stato superato dalla storia e dal diritto vigente. Il sistema statale del "supplemento di congrua" è stato sostituito dall'anno 1985 (legge n. 222) dal sistema del "sostentamento del clero", come regolato dall'8 per mille dell'Irpef, ed oggi gestito in autonomia dall'ICSC - Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero, e in rispettiva misura anche dalle maggiori confessioni religiose. Senza contare che sui contributi che accompagnavano la "congrua" è da tempo calata la pietra tombale della prescrizione.