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Uno squarcio sull'astensionismo e uno sguardo interessato sull'altro

Umberto Folena sabato 9 ottobre 2021
Sulle radici dell'astensionismo i quotidiani finora hanno indagato pochissimo. Come se fosse un'inezia o un mistero insondabile. Ma che tra i tanti interlocutori – politologi, sociologi, psicologi... – si vada a sentire il parere di un arcivescovo, e su un quotidiano orgogliosamente laico fin dalle fondamenta, è curioso. O forse no: affiora perfino in quelle redazioni la sensazione che un uomo di Chiesa, già parroco a Trastevere, possa saperne di più degli umori del popolo. Così Ilaria Venturi (“Repubblica”, 7/10) intervista il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna. Titolo: «L'astensionismo è un segnale molto serio. In politica serve passione». Dichiara Zuppi: «Dobbiamo fare in modo, soprattutto adesso, che torni la passione per la politica e il primo modo affinché torni è farla bene». E come la si fa bene? Ad esempio – è il consiglio al nuovo sindaco di Bologna – «facendo il bene di tutti. Vale per ogni amministratore. Dopo tanta sofferenza, dobbiamo insistere su questo: condividere le difficoltà e moltiplicare per ciascuno le occasioni di speranza».
Qualche altra indicazione utile la si trova dove non te l'aspetteresti. Gian Antonio Stella (“Corriere”, 8/10) intervista la schermitrice Bebe Vio. Le chiede del suo incontro con il commissario europeo Ursula von der Leyen. E Bebe individua la qualità di un leader che più ne sottolinea l'intelligenza: anziché celebrare se stesso, guarda negli occhi e ascolta, è attento e curioso: «Di solito le persone così fanno di tutto per farti sapere che sono sì gentili ma insomma stanno un po' più in alto... Lei no. Ha fatto ai miei e a me un sacco di domande e vuoi sapere? Era davvero interessata a quello che rispondevo».
Infine, un atto di giustizia. Pochi personaggi pubblici sono oggetto di battute e ferocia più di Lapo Elkann. Nei giorni scorsi, con discrezione, si è sposato con la portoghese Joana Lemos. Ne scrive sul “Giornale” (8/10) Tony Damascelli: «È la prima donna che mi sta accanto non cercando la visibilità o per soldi (...). Come me sente il bisogno di restituire quello che ha avuto dalla vita». Avanti così, Lapo.