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Università, tempo di «comandi»

Vittorio Spinelli giovedì 21 aprile 2011
Per gli amministratori delle Università e degli Istituti privati di istruzione superiore si ripresenta nel mese di aprile l'opportunità di aggiungere alla propria pianta organica personale proveniente da scuole statali. È il ministero dell'Istruzione che, in vista della programmazione del prossimo anno scolastico 2011-2012, mette a disposizione personale della scuola (dirigente, docente ed educativo) da assegnare temporaneamente, in posizione di «comando», a varie istituzioni accademiche. Interessate anche le istituzioni private come le università cattoliche, le facoltà teologiche, gli istituti di scienze religiose, ecc. L'operazione realizza quanto stabilito dalla legge finanziaria del 1999 per il sostegno dello Stato ai settori della formazione, della cultura e delle arti, con la condizione che i comandi del personale scolastico avvengano su espressa richiesta degli enti interessati ed addossando interamente a loro carico tutti gli oneri relativi (stipendi, contributi previdenziali ecc.). La richiesta di comando presso la cattedra di riferimento, valida per l'anno 2011/2012, deve essere effettuata, entro il prossimo 29 aprile e con l'assenso del Consiglio di facoltà, all'Ufficio scolastico regionale che coordina la sede di titolarità o di incarico del personale richiesto. Le università che ricevono personale comandato dal ministero devono comunicare le loro eventuali assenze dal servizio esclusivamente all'ultima sede di titolarità del docente.
I comandati. Il personale docente richiesto da una istituzione accademica usufruisce di alcune garanzie. Il servizio prestato in posizione di collocamento fuori ruolo è valido per conseguire tutte le posizioni di stato giuridico ed economico per le quali è richiesto un servizio effettivo. Inoltre, i periodi di comando si sommano se tra gli stessi non vi sia soluzione di continuità. Al momento della cessazione del comando, i docenti che hanno perso la titolarità della cattedra originaria hanno la precedenza nella scelta tra le sedi disponibili, applicando le stesse modalità previste dagli accordi di settore in materia di mobilità.
Contratto università. Diversi organismi cattolici nel campo educativo e scolastico, università comprese, applicano il contratto nazionale di lavoro Agidae. L'accordo, che riguarda circa 45 mila lavoratori dipendenti, è stato recentemente rinnovato per il biennio 2010-2012. Le organizzazioni sindacali puntano ora ad accordi particolari per il settore accademico dell'area cattolica.
La scorsa settimana la Commissione paritetica nazionale ha fornito l'interpretazione autentica dell'art. 23 sui rapporti di lavoro consentiti con personale docente non abilitato. L'espressione «il contratto a tempo determinato per i docenti non abilitati può essere reiterato, oltre il termine dei tre mesi, per ulteriori 24 mesi» deve essere inteso come possibilità per gli enti di stipulare più contratti a tempo determinato oltre i 36 mesi, fino a un massimo complessivo di 60 mesi.