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Un monumento al Beethoven “sacro”

Andrea Milanesi venerdì 10 luglio 2015
Alla rispettabile età di 86 anni, Bernard Haitink si può concedere il lusso di dirigere ciò che più lo aggrada e che sente vicino alla propria sensibilità artistica; e così, dal podio della Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, dopo aver registrato La creazione di Haydn, la Sinfonia n. 5 di Bruckner e la Sinfonia n. 9 di Mahler ecco dunque arrivare l'incisione della Missa Solemnis di Beethoven (1770-1827), summa assoluta del pensiero estetico, filosofico e religioso del compositore tedesco, che il maestro olandese affronta con enfasi a tratti epica, quasi sbalzando fuori dal marmo della partitura beethoveniana quel profondo carattere di dramma sacro che la attraversa da cima a fondo, dalle vette più imperiose (la parte iniziale del Gloria, così vicino alla tumultuosa temperie dell'Inno alla gioia) alle atmosfere espressive di più raccolta intimità (il commovente canto del Sanctus o la splendida apertura dell'Agnus Dei).Brillano di luce propria le compagini orchestrali e corali della Radio Bavarese, ma in modo particolare l'eccellente quartetto di cantanti solisti, composto da Genia Kühmeier, Elisabeth Kulman, Mark Padmore e Hanno Müller-Brachmann: strumenti duttili e precisi, perfettamente allineati con il modello interpretativo ispirandosi al quale Haitink ha scolpito il suo monumento musicale al Beethoven sacro.Bernard HaitinkBEETHOVENMissa SolemnisBR Klassik. Euro 19,00