Rubriche

Un centro per salvare le tartarughe marine

Valeria Chianese martedì 24 gennaio 2017
Ha ufficialmente aperto il Centro per il recupero delle tartarughe marine Caretta Caretta della Stazione Zoologica Anton Dohrn. La struttura è a Portici, nei locali dell'ex macello concessi gratuitamente dall'amministrazione cittadina. Le prime tartarughe si stanno già acclimatando nelle vasche di degenza. Il Centro occupa una superficie di 600 metri quadrati coperti e 7.000 metri quadrati scoperti ed è il più grande del Mediterraneo. Nella struttura lavorano una decina di ricercatori e vari tecnici.
«Ci sono – dice il presidente della Dohrn, Roberto Danovaro – una sala operatoria con annesso reparto di radiologia, vasche per la degenza, alcune delle quali all'aperto, e laboratori. A regime potremo ospitare un centinaio di animali». Per il Centro sono stati investiti circa due milioni, dalla Regione Campania e dal ministero dell'Università e della Ricerca. Un altro ospedale delle tartarughe, più piccolo, funziona da anni nella sede centrale dell'Acquario, a Napoli.
L'obiettivo principale della struttura è di recuperare e rimettere poi in libertà il maggior numero possibile di tartarughe: i rettili marini sono infatti minacciati dall'inquinamento, soprattutto dalla plastica, dalle collisioni con i natanti, dai metodi di pesca non selettivi e dall'alterazione delle spiagge dove depongono le uova. «Ci proponiamo però – prosegue Danovaro – anche di svolgere attività di ricerca scientifica e di educazione ambientale. In alcune vasche, i visitatori osserveranno i danni che l'inquinamento arreca all'ecosistema marino».