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Valeria Chianese. Un ascensore regala la libertà ad Angela

AA. VV. domenica 23 agosto 2015
Un ascensore ha dato la libertà ad Angela Faraco. La ragazza "prigioniera" delle cosiddette Case Celesti, alla periferia di Scampìa, può finalmente uscire. Dopo 24 anni. Il Comune di Napoli ha installato l'ascensore, indispensabile per lei, costretta da sempre su una sedia a rotelle a causa di un trauma da parto. Per lasciare l'appartamento, Angela contava sulle braccia dei "guaglioni" della camorra, che in quel posto aveva una piazza di spaccio. Fino a qualche anno fa. Con l'arresto degli spacciatori, sono svanite anche le piccole libertà di Angela, costretta nuovamente all'isolamento nella casa al quarto piano, sola con l'anziana mamma che l'aiuta come può. Impossibile però trascinare la figlia in carrozzina sulle scale strette e ripide. «Io credo nello Stato e lo Stato mi deve aiutare – dice –. Non posso pensare di dover rimpiangere gli spacciatori. Non è giusto». Non è giusto, infatti. Perciò il Comune ha fatto installare l'ascensore che aiuta Angela e anche gli altri inquilini. Ed Angela, che ha trovato indipendenza ed autonomia, ora ammette: «Quello che ha fatto il Comune di Napoli mettendo l'ascensore in questo posto è un segnale forte. Ora deve pensare a tutti gli altri, perché il mio non resti un caso isolato. C'è tanta gente che soffre, invalida o anziana. Anche le donne incinte faticano a fare le scale. Ci sono tanti piccoli disagi oltre alla mancanza degli ascensori: per esempio, la strada per accedere al rione è piena di buche. C'è bisogno che la gente senta che lo Stato c'è e che è vicino a tutti, come ha fatto con me».