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Ubaldesca Taccini. Il segno più miracoloso? L'amore di Dio per gli ultimi

Matteo Liut giovedì 28 maggio 2020
Il segno più miracoloso oggi è la fede: chi crede apre uno squarcio nel mondo e lascia che l’amore di Dio entri nella storia. Questo fece santa Ubaldesca Taccini, che, soprattutto grazie alla cura verso gli ultimi, fu per la sua Pisa segno efficace della presenza del Risorto. Era nata nel 1136 a Calcinaia da un’umile famiglia e a 15 anni andò a Pisa per unirsi all’ordine gerosolomitano di San Giovanni, fondato nel 1099 a Gerusalemme e animato dalla regola di sant’Agostino. Vivendo tra la Chiesa di San Sepolcro con il monastero e l’ospizio del suo ordine, per 55 lunghi anni spese tutte le proprie energie a favore dei bisognosi, vivendo al contempo un’esistenza dedicata alla preghiera e alla penitenza. Lasciò tra la gente un segno di santità: la tradizione le attribuisce molti miracoli sia in vita che dopo la morte, avvenuta nel 1206. Altri santi. San Germano di Parigi, vescovo (VI sec.); san Paolo Hanh, martire (1826–1859). Letture. At 22,30;23,6–11; Sal 15; Gv 17,20–26. Ambrosiano. Ct 6,1–2;8,13; Sal 44 (45); Rm 5,1–5; Gv 15,18–21.