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Traffico di dottori nelle “corsie” Rai

Andrea Fagioli domenica 16 gennaio 2022
In Rai i dottori sono tornati in forza. Bastano due giorni e due canali per vederli all'opera in ben tre ospedali, di qua e di là dall'Atlantico. Su Rai 1 il giovedì è tornato con la seconda stagione Doc - Nelle tue mani che vede Luca Argentero nel camice di Andrea Fanti, primario del reparto di Medicina interna del Policlinico Ambrosiano, al quale un colpo di pistola ha cancellato dodici anni di memoria. Qualche problemino con il passato ce l'ha anche Shaun Murphy, interpretato da Freddie Highmore, protagonista il venerdì in prima serata su Rai 2 dell'edizione numero 5 di The good doctor. Shaun è un giovane chirurgo americano con la Sindrome del Savant, forma di autismo che comporta dei ritardi cognitivi, ma allo stesso tempo sviluppa un'abilità particolare in settori specifici come la medicina. Il problema, però, è l'infanzia travagliata che ha vissuto vittima del padre e del bullismo dei compagni. Ma il venerdì su Rai 2, se non bastasse, arriva a ruota di The good doctor la terza stagione di The resident, senza soluzione di continuità, tanto che se uno si distrae un attimo non si accorge nemmeno del cambio di serie, anche perché la struttura è la stessa. Ad accomunare i vari titoli non c'è solo il genere di per sé collaudato e di successo, il cosiddetto medical drama, c'è anche il fatto che tutti a livello di vicenda seguono un gruppo di medici, infermieri e specializzandi alle prese con ricoveri e interventi complessi, ma anche con la propria carriera e la vita privata. Il tutto intrecciato. Ogni volta vengono seguiti più casi (umani e sanitari). All'inizio di ogni episodio prevale l'azione. Poi prendono piede i sentimenti. Mentre i dialoghi in corsia ostentano un forbito linguaggio tecnico. Infine, ma non ultima, c'è la grande umanità: sono tutti dei “good doctors”.