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Tra foreste e metropoli l'ambiente che plasmaMarcoVoleri

Marco Voleri giovedì 5 maggio 2022
Esterno giorno, arteria principale di una delle più grandi città europee. Sonia è in mezzo a un turbinio di clacson che suonano, persone che camminano urtandosi come se fosse la normalità. Fretta liquida che colora, come una secchiata di tinta rosso pastello, lo scenario di un caos diventato quasi naturale. I palazzi che si trova accanto si fanno alti, a volte altissimi, pare tocchino quasi il cielo. E urla, frenate a secco, strepiti.
Taglio. Altro esterno giorno. Sonia è seduta su un prato verde e accogliente. Colonna sonora: ronzìo di api e uccellini che chiacchierano tra loro del più e del meno come se fossero a un pic-nic. «L'ambiente ci influenza in modo importante. Siamo tutti collegati a quello che ci circonda – pensa tra sé mentre si gode il solicchio in mezzo al verde –, diamo e riceviamo ogni attimo, in qualsiasi quadratino il mondo ci ospiti». In che modo davvero l'ambiente ha il potere di influenzare il nostro modo di agire? Ci sono studi che dimostrano, ad esempio, quanto siano migliori i risultati scolastici dove gli studenti passano il tempo in una classe luminosa che si affaccia su uno spazio verde piuttosto che su uno scenario cementificato. In Giappone esiste il forest bathing: l'immersione nella natura, il circondarsi e abbracciare gli alberi, rende le persone più felici. Non è teoria, ma un metodo scientifico studiato per comprendere gli effetti benefici delle foreste sulle persone. Questo metodo racconta come immergersi nella foresta sia una delle soluzioni più efficaci per combattere lo stress e trovare la pace interiore, abitando più felicemente il mondo. Dobbiamo dunque tutti rifugiarci nella foresta per essere più felici? Non sempre. È innegabile però che i nostri pensieri, le nostre emozioni e le nostre azioni sono intimamente collegate all'ambiente circostante, che ha il potere di plasmarci e di farsi a sua volta modellare in base alla nostra voglia di vivere ed essere vissuti.