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Tra Chiesa e servizio al bene comune: «Stare col popolo non da populisti»

Gianni Gennari giovedì 5 ottobre 2017
Chiesa e politica? Tema complesso. L'altro ieri (O.R. p. 1: «Elogio della politica» leggi Francesco che a Cesena e Bologna ricorda che «essenziale è lavorare tutti insieme per il bene comune». Anche Paolo VI disse ogni bene della politica come servizio, Don Milani scrive che «uscire insieme dai problemi è – appunto – politica» e Michele Pellegrino, arcivescovo di Torino, volle che il tema della sua prima lettera pastorale fosse «Camminare insieme». Politica, dunque: qualcuno ha scritto che il Papa è populista, ma lui (cfr. qui 28/9, p. 18) distingue: «Stare con il popolo, non populisti». Il populismo è retorica che esalta interessi nascosti sotto un apparente "insieme" che invece divide. Il popolo è tale se vive e dice un "noi" che non esclude nessuno. Tra l'altro il Papa su Chiesa e politica ha detto molto già nella Evangelii gaudium ((182 e in specie 183), e vale la pena che chi definisce Francesco in termini usati anche per la politica vera e propria se ne ricordi. A proposito, ancora più attuale e stringente (cfr ancora 28/9) qualche indicazione si potrà avere ricordando che, dopo aver precisato cosa intende per «stare con il popolo», ha aggiunto che «la morale della Amoris laetitia è tomista». Qualcuno sarà sorpreso? Sono quelli che hanno reso Tommaso una loro proprietà privata senza ricordare quanto liberante sia il suo messaggio anche in tema di morale. Un pensiero speciale mi fa sempre sorridere: subito dopo l'elezione di Francesco un amico, grande esperto di spiritualità cristiana ai massimi livelli, carmelitano che ha predicato esercizi spirituali anche ai Papi mi disse tranquillo: «Francesco? Un… tomista di sinistra!» Scherzava, ma fino a un certo punto: e varrà la pena di riprendere il tema. Con buona pace per quei "dottrinari" che adorano il loro passato senza accorgersi che non è più presente.