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Torna “Vita da Carlo” da centellinare

Andrea Fagioli sabato 16 settembre 2023
Malinconico e depresso, Carlo Verdone, tra mille problemi e mille ansie, torna a proporre, in mezzo a situazioni grottesche, il personaggio di se stesso nella seconda stagione di Vita da Carlo, dieci episodi da ieri disponibili sulla piattaforma di Paramount+. Lui vorrebbe fare solo quello che gli va di fare, ma chi lo circonda (familiari, amici, colleghi…) non fa altro che assillarlo con richieste. Lui dice che gli succede anche nella realtà, che nessuno lo chiama semplicemente per chiedergli come sta. Nella serie le situazioni sono ovviamente esasperate, spesso surreali, in particolare nei sogni e negli incubi che si susseguono nelle notti tormentate del protagonista, ma anche nella costruzione di alcuni personaggi. Per di più Verdone gioca con la sua attività professionale. Ecco allora (sia pure nella versione piattaforma on line che di fatto è televisione) il cinema nel cinema, non solo per la storia del film da fare (autoriale e drammatico sull’amore impossibile tra il ventenne Carlo e una giovane prostituta), ma anche per le inquadrature che citano capolavori del grande schermo e l’uso del bianco e nero per rendere visibili sogni e incubi. Nella stessa chiave la presenza tra le cosiddette guest star di Gabriele Muccino, che dirige il protagonista e Claudia Gerini in una divertente sequenza di schiaffi. Ma la vera sorpresa è Sangiovanni, inteso come il cantante veneto idolo dei giovani, che qui interpreta l’attore che deve interpretare Carlo da giovane nel film in lavorazione. Ebbene, Sangiovanni (pseudonimo di Giovanni Pietro Damian) mostra una totale naturalezza nel dare vita a un ragazzo fragile e insicuro, sempre in crisi, per molti versi simile al finto e al vero Carlo. Per il resto i dieci episodi, a tratti sicuramente divertenti, vanno visti a piccole dosi, altrimenti si ha l’impressione che Verdone sia un po’ monocorde. © riproduzione riservata