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Tommaso dAquino. Grazie alla sua "arte teologica" diede forma all'Infinito con le lettere della storia

Matteo Liut martedì 28 gennaio 2020
La fede è ricerca dell'Infinito nel quotidiano e la teologia offre gli strumenti per dare forma a questo anelito componendo il messaggio del Risorto con le lettere della storia. In questo percorso uno dei più grandi maestri dell'Occidente è stato di certo san Tommaso d'Aquino, religioso domenicano, fine pensatore, dottore della Chiesa. È ricordato per la suo monumentale opera filosofica e teologica, il cui apice è contenuto nella "Somma teologica", ma la sua profondità spirituale si trova anche, ad esempio, negli inni eucaristici come "Pange lingua" o "Adoro te devote", composti per l'istituzione della festa del Corpus Domini nel 1264. Tommaso era nato nel 1224 a Roccasecca (Frosinone); entrato tra i Domenicani a Montecassino, si formò presso le scuole teologiche europee più importanti del suo tempo. Tra il 1248 e il 1252 fu discepolo di sant'Alberto Magno a Colonia. A Parigi cominciò anche l'impegno dell'insegnamento che dal 1259 continuò in Italia. Morì a Fossanova nel 1274.
Altri santi. San Giacomo, eremita (IV sec.); beato Bartolomeo Aiutamicristo da Pisa, religioso (XIII sec.).
Letture. 2Sam 6,12-15.17-19; Sal 23; Mc 3,31-35.
Ambrosiano. Sir 44,1;48,15b-21; Sal 77 (78); Mc 4,26-34.