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Territorio, la sfida delle notizie

Andrea Zaghi sabato 19 novembre 2011
Che l'agricoltura non sia più solo produzione alimentare ma anche territorio e ambiente è ormai un dato acquisito; ma che questa fosse anche comunicazione e divulgazione, non era certamente previsto. Eppure ormai è così, sull'onda delle cosiddette «politiche di sviluppo rurale», finanziate dall'Ue che da anni guarda con un occhio alla vera produzione alimentare e, con l'altro, all'ambiente rurale. Tutto contenuto nella Politica agricola comune (Pac) la cui revisione è proprio in questi mesi in discussione. E con ragione visto che in ballo ci sono alcuni miliardi di euro, con il concreto rischio per l'Italia di vedersi tagliare le risorse. Rimane però l'importanza del tema dello sviluppo rurale e della sua informazione. Perché – diciamocelo chiaro – fino a quando la Pac viaggiava sull'unico binario degli aiuti diretti destinati a sostenere il reddito degli agricoltori, questa era un argomento confinato all'interno del ristretto circolo degli addetti ai lavori. Ora che sempre di più agricoltura equivale a ruralità e territorio gestito correttamente, la Pac diventa di dominio pubblico. Ma deve essere spiegata, così come deve essere spiegata l'agricoltura di oggi. Soprattutto nelle loro ricadute positive sull'ambiente e il territorio e quindi sull'intera collettività. Da qui le centinaia di prodotti di comunicazione che negli anni sono stati costruiti e utilizzati e sui quali questa settimana a Milano si è addirittura tenuta una due giorni di studio organizzati dalla Rete Rurale Nazionale. Comune l'obiettivo di tutti gli strumenti messi in campo: raggiungere il grande pubblico utilizzando i canali multimediali, dalle tradizionali campagne su televisione, radio e carta stampata, fino all'utilizzo dei social network e del cosiddetto "marketing non convenzionale". Un grande ruolo ha giocato l'utilizzo dell'immagine con documentari e filmati: il caso più eclatante da questo punto di vista è stato il film «Basilicata coast to coast», cofinanziato con i fondi del Programma di sviluppo rurale (Psr) della Regione. L'esempio della Basilicata, occorre dirlo, non è rimasto isolato, almeno a giudicare dai numeri: più di 10mila passaggi televisivi tra spot e campagne di comunicazione, più di 15mila i passaggi radiofonici rilevati; 193 le testate della carta stampata che hanno supportato la comunicazione sullo sviluppo rurale. Mentre le azioni educative promosse presso le istituzioni scolastiche, altro grande canale informativo ed educativo, sono state ben 190. Protagonisti delle diverse iniziative sono stati temi importanti come la tutela dell'ambiente e del territorio e le politiche di rafforzamento della competitività, con la grande scommessa del ricambio generazionale per tracciare la strada dell'agricoltura del futuro. Ad essere utilizzati per il periodo 2007-2013 poco meno di 4 miliardi di euro: ne sono stati già spesi 1,8 con il coinvolgimento di 80mila aziende agricole, per una superficie calcolata in 1,7 milioni di ettari.