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Sulla scia di Bach la Passione di Rothe il più antico oratorio pasquale tedesco

Andrea Milanesi domenica 27 marzo 2011
Senza dover per forza cadere nella tentazione di peccare di esterofilia, è bene comunque registrare come nelle terre di Germania succeda anche che le istituzioni politiche e amministrative finanzino una collana discografica con l'obiettivo di ricostruire un quadro il più possibile completo del patrimonio musicale del proprio territorio. Ed è così che il Land della Turingia ha stretto una collaborazione con l'etichetta Cpo (distribuita in Italia da Sound and Music) per riportare alla luce, con orgoglio e dedizione, l'illustre tradizione artistica di una regione che nel corso dei secoli ha visto nascere e prosperare una scuola formata da un gran numero di compositori di altissimo livello (con la dinastia Bach davanti a tutti).
Il primo volume della lodevole iniziativa coincide con la prima registrazione assoluta del più antico oratorio pasquale della Germania centrale di cui si abbia conoscenza: la Passio Domini Jesu Christi secundum Matthaeum di Johann Christoph Rothe, autore di cui ancora oggi è difficile ricostruire un attendibile profilo biografico (nato probabilmente a Rosswein nel 1653, nei manuali di storia della musica la sua data di morte oscilla tra il 1700 e il 1720!).
La Passione secondo Matteo risulta la sua unica opera sopravvissuta fino ai giorni nostri; eseguita a Sondershausen nel 1697, rappresenta una rilevante testimonianza per comprendere lo sviluppo di un repertorio che in seguito sarebbe culminato nei prodigiosi capolavori bachiani. Perfettamente consapevole di non trovarsi di fronte alle vette artistiche raggiunte dal Thomaskantor di Lipsia, il direttore Bernhard Klapprott ha lavorato con cura per restituire il giusto accento espressivo alla trama dei dolenti drappeggi armonici che intrecciano tra loro gli interventi dei cantanti solisti con il vellutato tappeto sonoro offerto da un consort di quattro viole da gamba.
La successione di arie, recitativi e corali procede senza guizzi di particolare inventiva, adeguatamente valorizzata però dalla buona prova d'insieme dei coristi e soprattutto degli orchestrali del complesso Thuringia, che per l'occasione hanno utilizzato unicamente strumenti originali barocchi costruiti e utilizzati in area germanica; quando si dice l'attenzione ai particolari...