Rubriche

STELLE

Andrea Pedrinelli sabato 30 settembre 2017
Oggi ci salutiamo, grazie di avermi accompagnato nella lettura di tante canzoni. Altre ce ne sono e ce ne saranno sempre, le canzoni sono un patrimonio sterminato: magari ne leggeremo ancora insieme. Intanto, qualcuno si sarà chiesto perché fra le Canzoni da leggere non ne abbia proposto anche qualcuna di recentissima. Perché nel mondo della musica, oggi, si lavora in un certo modo… Per descriverlo ricorro, come sempre, a una canzone. Dell'82. «Ho visto quasi dei bambini, convinti ancora di giocare, manovrati come burattini… Più tardi qualcuno dirà “Il gioco è finito, ora a chi toccherà?” …Ho visto gente che lottava per un soldo di fortuna, come tori caricati nell'arena: quanti feriti, quanti osannati, regine di plastica su troni di cera…». Sono versi di Stelle, scritti da Mia Martini, artista immensa in tutto, lucidità e fragilità comprese, una donna che sapeva cosa vuol dire essere artisti davvero. E che lo cantava: «La mia paura è una nota stonata, lo sai perché non c'è niente di grande in me? Posso soltanto cantare per te…». Salutiamoci, allora, col finale di Stelle, dedicandolo a chi oggi sogna di scrivere canzoni che domani siano anche da leggere. Salutiamoci con le parole, come carezze, di Mimì. «Stella che risplendi finché c'è la tua canzone, se lassù ti senti sola, scendi giù vicino a me. Io conosco la tua storia, ma se vuoi… ti ascolterò».