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Speranza e certezza di felicità si sono date la mano in Rete

Guido Mocellin domenica 18 aprile 2021
Una bambina con la sindrome di Down, appena venuta al mondo, e una signora con la stessa sindrome, appena tornata alla Casa del Padre, si sono date idealmente la mano attraverso l'infosfera ecclesiale, che ha raccontato in questi giorni le loro storie. Della piccola Isabella, nata il 21 dicembre 2020 e subito sottoposta a due interventi chirurgici, parlano i genitori, Alessia e Daniele, intervistati per "Aleteia" da Paola Belletti ( bit.ly/3v1u4Ou ) che li aveva incontrati e conosciuti sulla pagina Facebook "For Her". L'intervista è lunga e in essa i due genitori non nascondono affatto le spine interiori e lo scetticismo, in particolare di qualche medico, che hanno accompagnato la gravidanza. Ma testimoniano anche il sostegno trovato nella preghiera e nell'affidamento al Signore, e insieme l'incontro, propiziato da quel contatto digitale con l'autrice dell'intervista, con altri medici che hanno saputo accompagnarli. Così la speranza che nutrono nel cuore «davanti alla sua presenza così fragile e potente» è che la loro figlia «può essere felice anche con questa diversità genetica». Di Antonella, vittima della pandemia a 55 anni, parla un post del prete e umorista Giovanni Berti ( bit.ly/3aj8lda ), breve e tuttavia scritto con tanto cuore da meritarsi più consensi delle sue migliori vignette. Una foto la ricorda a un campo estivo di molti anni fa, protagonista di un breve spettacolo dove ogni volta, scrive l'autore, «eri una principessa salvata dal principe. E tutti alla fine facevamo festa con te...». Collegandosi a quel ricordo, il post non allude alle spine che pure Antonella e i suoi familiari avranno conosciuto, ma alla scena che si sta svolgendo in Cielo: «Il principe che ti salva ora è Gesù, e stavolta non è una recita di una sera, ma è per sempre». I numerosi commenti sono tutti della stessa intonazione: quasi a confermare le speranze di felicità per la sua «sorellina» appena nata.