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Sos da una famiglia disperata: «Noi, costretti a elemosinare»

Antonella Mariani domenica 24 marzo 2013
«Il mio nome è A.F., scriviamo da Catania e siamo una famiglia disperata»: è l'inizio di una lettera che parla di due genitori 50enni disoccupati, che da due anni ricevono solo "no" alle domande di lavoro, e che hanno dovuto vendere tutto («oro, tv, fedi nuziali, collane battesimali, mobili»). Infine, di due ragazzi che per andare a scuola devono chiedere tutto in prestito. Una storia come tante, in questi tempi difficili, ma nelle parole di A. colpisce la disperazione. «Siamo a Pasqua, in tempo di pace: ma come può aver pace una famiglia costretta a elemosinare, umiliarsi, senza che mai una porta venga aperta?». Si può aiutare A. anche con un piccolo contributo sul ccp 15596208 intestato ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce", P.zza Carbonari 3, Milano. Gli assegni devono essere intestati ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce". Si può anche effettuare un bonifico a favore di Avvenire, "La voce di chi non ha voce", conto n. 12201 Banca Popolare di Milano, ag. 26, cod. IBAN IT65P0558401626000000012201.