Rubriche

Sognando il Nord, l'Alaska di Cognetti

Andrea Fagioli sabato 27 agosto 2022
Ieri sera su Rai 2 è andato in onda il docufilm Sogni di grande Nord, che Sky Nature aveva anticipato il 21 agosto. Si tratta della cronaca del viaggio in Alaska, che potremmo definire letterario, compiuto dallo scrittore Paolo Cognetti sulle orme di Raymond Carver, di Jack London, di Ernest Hemingway e di Henry David Thoreau, ma anche di Christopher McCandless e del Magic Bus resi celebri dal film Into the wild. Cognetti, che nel 2017 ha vinto il Premio Strega con il romanzo Le otto montagne, si muove con l'amico Nicola Magrin (viaggiatore e illustratore che ne raccoglie confidenze e riflessioni) alla ricerca dei luoghi degli scrittori che lo hanno formato immergendosi in una natura incontaminata per un cammino di purificazione, un pellegrinaggio laico, un percorso interiore a ritroso per scoprire le sue radici di scrittore e di uomo ripensando il proprio posto nel mondo. C'è per questo nel docufilm diretto da Dario Acocella (scritto dallo stesso Cognetti con Acocella e Francesco Favale, prodotto da Samarcanda Film con Feltrinelli Real Cinema e con Rai Cinema, con il sostegno della Film Commission Valle d'Aosta), una misurata lentezza, che in qualche modo lo rende ancor più poetico. Cognetti parla dell'acqua paragonandola all'anima (profondità e mistero), della possibilità che libertà e amore possano convivere, ma anche più prosaicamente del rapporto tra pesca e letteratura. Un viaggio emozionante che si chiude davanti al rammentato Magic Bus, che diventò la tomba di Christopher McCandless, protagonista di un'avventura in solitaria, finita purtroppo male, nella natura selvaggia dell'Alaska. Cognetti e Magrin hanno raggiunto lo sgangherato mitico mezzo poco prima che venisse rimosso con un elicottero dal Parco nazionale di Denali: sono stati gli ultimi ad averlo visto.