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Siro di Pavia. Donare a Cristo la fede perché la moltiplichi

Matteo Liut giovedì 9 dicembre 2021
Tradizione vuole che san Siro, il primo vescovo di Pavia, fosse quel giovanetto che portò a Gesù i pani e i pesci poi moltiplicati per sfamare la folla sulla riva del lago di Tiberiade. Secondo le fonti storiche, in realtà, il protovescovo pavese sarebbe vissuto intorno al IV secolo, ma il riferimento all'episodio evangelico – nato soprattutto per vantare le antiche radici della Chiesa locale – è un prezioso richiamo alla necessità di sapersi fidare e affidare a Cristo. Come il giovane diede quello che aveva a Gesù, che lo trasformò a sua volta in un dono per molti, così i cristiani sono chiamati a fare con ciò che possiedono, a partire dalla fede stessa. Di certo così fece Siro – il cui nome probabilmente rivela le radici radici orientali –, il quale, sempre secondo la tradizione, seguendo Pietro e Marco sarebbe arrivato in Italia, dove sarebbe stato ordinato vescovo da Ermagora, primo pastore di Aquileia. Fu poi evangelizzatore nel Nord Italia e quindi pastore di Pavia.
Gli altri santi. San Juan Diego Cuauhtlatoatzin, veggente di Guadalupe (1474-1548); beato Bernardo di Gesù Silvestrelli, religioso (1831-1911).
Letture. Romano. Is 41,13-20; Sal 144; Mt 11,11-15.
Ambrosiano. Ez 18,1.23-32; Sal 15 (16); Os 2,20-25; Mt 21,18-22.
Bizantino. Gal 4,22-27; Lc 8,16-21.
t.me/santoavvenire