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Sfide false, madri ignote "ma" penne ridicole

Gianni Gennari giovedì 21 febbraio 2008
Credono di far ridere, ma c'è un "ma". Ieri su tutti i giornali ironie e leggerezze per l'incontro all'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede per l'anniversario del Concordato. Spicca "La Stampa" (p. 8) " "Avvenire sfida Bertone" " che ricicla il duello inventato Ruini/Bertone, poi Bagnasco/Bertone, con frasi virgolettate senza padre noto. La "madre sconosciuta" (per i latini "m. ignota") abiterà in redazione? C'è anche "Repubblica" (p. 17) che apre e chiude a volontà "canali di comunicazione" tra cardinali e politici, evoca "la potente macchina da guerra» della Cei (?), fa incontrare Fassino con un cardinale «pezzo da novanta»(!) e cita malamente il povero Prodi facendogli dire questa sconvolgente verità: «Bertone è diverso da Ruini»! Ma no? Il bello è che, sempre "Repubblica", stessa pagina, serio serio, il pezzo del vaticanista cita tra virgolette vere il pensiero del cardinale Bertone: «Il politico cattolico deve prendersi cura dei più deboli, dei più poveri, salvando la vita ai miseri». Caspita! Se ci pensi su trovi che dentro c'è la solidarietà, la giustizia sociale, la pace che salva i popoli, l'accoglienza dei lontani, la difesa della vita dei nascenti e dei morenti e del nucleo che li accoglie e li accompagna dall'inizio alla fine, cioè la famiglia. Toh! Nientemeno proprio tutti i «punti non negoziabili» su cui tanto insistono da sempre la Santa Sede di Giovanni Paolo II e di Benedetto, ora proprio con Bertone ed anche la Cei di Ruini e Bagnasco. E allora? Allora certe cronache fanno ridere davvero: non su quelli di cui parlano, ma proprio su chi le scrive per far ridere"