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Sergio di Cesarea. Testimone della forza di Dio davanti a tutti i falsi miti

Matteo Liut domenica 24 febbraio 2019
Basta con i falsi miti e le false credenze, perché l'uomo nasce libero, a immagine di Dio ed è destinato alla vita eterna. Chi crede in Cristo è chiamato a farsi portavoce di questo e a spegnere tutto ciò che mette a rischio la dignità umana. Così quando nel 304 san Sergio di Cesarea in Cappadocia si presentò davanti al governatore Sapricio, che aveva convocato i cristiani perché rendessero culto a Giove, i fuochi accesi per quel simulacro di divinità si spensero. Era il segno di una totale impotenza del culto pagano davanti ai testimoni della luce del Risorto. Secondo la tradizione Sergio era un anziano magistrato ritiratosi a vita eremitica. Quando apparve davanti a Sapricio interpretò quel prodigio come l'evidenza della superiorià del Dio di Gesù Cristo sugli dei pagani. Un'affermazione che gli costò la condanna alla decapitazione.
Altri santi. Sant'Evezio di Nicomedia, martire (III-IV sec.); beato Tommaso Maria Fusco, sacerdote (1831-1891).
Letture. 1Sam 26,2.7-9.12-13.22-23; Sal 102; 1Cor 15,45-49; Lc 6,27-38.
Ambrosiano. Dn 9,15-19; Sal 106; 1Tm 1,12-17; Mc 2,13-17.