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Serafino da Montegranaro. La santità della mitezza oltre i limiti e i fallimenti

Matteo Liut sabato 12 ottobre 2019
Ognuno sperimenta ogni giorno limiti e difficoltà insormontaili che ci fanno sentire spesso inadeguati e destinati al fallimento. Eppure il Vangelo ci insegna a cogliere la luce di Dio anche là dove il mondo vede solo "inefficienza". E così san Serafino da Montegranaro, incapace di soddisfare i superiori nei compiti che gli assegnavvano nonostante l'impegno, trovò la via alla santità vivendo a fondo le proprie qualità: mitezza, disponibilità, umiltà e bontà. Nato in povertà nel 1540 a Montegranaro, nelle Marche, fece il custode di greggi fino all'età di 18 anni, quando entrò come religioso fratello nell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Le sue difficoltà lo portarono a spostarsi in diversi conventi delle Marche. Nel 1590 si stabilì ad Ascoli Piceno, dove morì nel 1604. Coltivò in particolare la devozione al Crocifisso e al Rosario.
Altri santi. Santi Felice, Cipriano e compagni, martiri (V sec.); beato Romano Sitko, sacerdote e martire (1880-1942).
Letture. Gl 4,12-21; Sal 96; Lc 11,27-28.
Ambrosiano. Dt 18,1-8; Sal 94 (95); Eb 10,11-14; Lc 22,24-30a.