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Se i motori di ricerca diventano “maestri”

Gigio Rancilio venerdì 7 ottobre 2022

Li usiamo tutti, ogni giorno. Che si tratti di una notizia o di una ricetta, dell’orario di un aereo o del risultato di una partita, partiamo sempre da lì. Dai motori di ricerca. Quello di cui forse non ci siamo ancora accorti è che non solo Google (il più usato al mondo) ma praticamente tutti i motori di ricerca stanno cambiando profondamente. Come spiega bene l’esperto Valerio Bassan, «si stanno trasformando in motori di scoperta. O ancora meglio, di esplorazione». Cioè? «Il loro scopo non è più solo quello di aiutarci a trovare risposte alle nostre domande, quanto piuttosto di allargare i nostri orizzonti, di accompagnarci dove non sappiamo ancora di volere andare». Google, qualche giorno fa, ha annunciato le sue novità. La prima, già attiva in lingua inglese riguarda le multi ricerche con Google Lens. «Da tempo siamo abituati a usarlo per fare ricerche visive, utilizzando la fotocamera del nostro smartphone, una foto o uno screenshot. Adesso, con la nuova ricerca multipla (per ora solo in inglese), potremo aggiungere alla foto o allo screenshot un testo con una domanda su ciò che cerchiamo, così da avere risultati ancora più precisi». E ancora: Google ha mostrato come funziona la “ricerca multipla vicino a me”. «Consente di scattare una foto o fare uno screenshot di un piatto o di un oggetto, quindi trovarlo immediatamente nelle vicinanze (sarà lanciato negli Stati Uniti entro la fine dell’autunno). Infine, «con il nuovo aggiornamento della traduzione di Lens, puoi puntare la fotocamera verso un poster in una lingua che non conosci e vedere il testo tradotto nella tua, sovrapposto alle immagini».

Tra le novità di Google c’è anche la promessa che avremo risultati non solo più precisi, ma che ci verranno fornite delle risposte già mentre stiamo ancora scrivendo la domanda. «Stiamo lavorando - ha spiegato Google - per fare in modo che tu possa porre domande con meno parole, o addirittura nessuna, e capiremo comunque esattamente cosa intendi, o quali sono le informazioni che potresti trovare utili». Una novità ancora più importante è quella che promette di «farci scoprire nuovi punti di vista, così da espandere la tua prospettiva». Con tutte le incognite, i pericoli e le manipolazioni possibili del caso, aggiungiamo noi. La cosa più comoda è che ogni nostra ricerca avrà tra le risposte anche argomenti correlati. Ad esempio: quando digiteremo nella casella di ricerca una parola, appariranno delle parole chiave e o degli argomenti che ci aiuteranno a creare la nostra domanda. In base alle ricerche che abbiamo fatto nel tempo, poi, Google ci fornirà anche suggerimenti mirati. «Supponiamo che stai cercando una destinazione in Messico. Ti aiuteremo a specificare la tua domanda, ad esempio “migliori posti città del Messico per famiglie” oppure “forse non avevi considerato Oaxaca, ma sembra un ottimo posto da visitare con i bambini”». I risultati che vedremo potranno essere testi, immagini o video. Secondo diversi analisti, le novità di Google mirano a contrastare l’ascesa di TikTok, che sta diventando il motore di ricerca preferito dai più giovani. Anche qui sarebbe più corretto definirlo “un motore di scoperta”. «Perfetto per avere consigli su ristoranti, viaggi o serie tv. E che è in grado di “suggerirci” – spiega ancora Bassan – come vestirci e aiutarci a decidere se valga la pena di fare un acquisto, il tutto grazie a creator che possiamo vedere e ascoltare, e di cui finiamo per fidarci». Non più quindi un “motore di informazioni” ma un “consigliere digitale” su cosa vedere, indossare e persino di vita. 􀁺