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Sciarpe sugli alberi per scaldare il cuore

Danilo Poggio sabato 25 novembre 2017
Una sciarpa non copre tutto il corpo, ma di certo scalda la gola e forse anche il cuore. E così, i bambini della scuola torinese Rita Levi Montalcini hanno deciso di appendere le loro sciarpe agli alberi della centrale Piazza Statuto, lasciandole a disposizione dei numerosi senzatetto, costretti ad affrontare all'aperto le fredde notti piemontesi.
In un mondo che va di fretta, c'era anche il rischio che il loro genuino gesto di solidarietà non fosse compreso e magari scambiato per una nuova forma di addobbo natalizio o per un'originale installazione artistica. E allora, accanto ai rami da cui pendono sciarpe di ogni foggia, colore e fantasia, dei cartelli a forma di cuore si rivolgono direttamente a chi ha bisogno: «Hai freddo? Prendimi. Ti scaldo». Un messaggio semplice ma profondo, educativo per i bambini ed edificante per gli adulti, in quelle stesse strade e in quella stessa città in cui – oltre 130 anni fa – Edmondo De Amicis ambientava il suo libro Cuore.
L'idea di appendere le sciarpe per metterle a disposizione dei senzatetto, invece, arriva dagli Stati Uniti, dove, in alcuni luoghi, è diventata quasi una consuetudine, all'inizio dell'inverno. In Italia, qualche settimana fa, è stata sperimentata a Bologna da parte di un'associazione cittadina. A Torino ci hanno pensato i bambini: le sciarpe donate dalle classi sono diventate in pochi giorni oltre centocinquanta. E si è già aggiunto anche qualche cappello.