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Schütz, genio ammirato da Bach In 5 cd i capolavori della maturità

Andrea Milanesi domenica 12 settembre 2010
È ormai giunto al quarto volume il progetto di registrazione integrale dell'opera di Heinrich Schütz (1585-1672) intrapreso da Matteo Messori a capo del suo ensemble corale e strumentale Capella Augustana per l'etichetta discografica olandese Brilliant Classics (distribuita in Italia da Jupiter); e anche questa volta il risultato finale si traduce in una doppia felice conferma, che riguarda da un lato l'alto profilo del compositore tedesco, figura di primo piano nel panorama musicale del diciassettesimo secolo " ma di cui la Renaissance "antica" stenta ancora a riconoscere la reale statura artistica " e dall'altro il superbo livello interpretativo dell'iniziativa, che ha già ottenuto importanti riconoscimenti internazionali.
In questo cofanetto di cinque cd sono racchiusi alcuni grandi cicli della piena maturità, che si impongono sicuramente fra gli esempi più alti della produzione vocale sacra del maestro tedesco, sia in termini di fonte di ispirazione che di concezione ideale: a partire dalle Musikalische Exequien (1636), scritte per il rito funebre del nobile amico e mecenate Heinrich von Reuss, che rappresentano un esempio mirabile di sensibilità d'animo ed eleganza di scrittura, di capacità drammaturgica e di perfetta conoscenza del vocabolario retorico ed espressivo dell'epoca; passando per la seconda parte dei Kleine geistliche Konzerte (Piccoli Concerti spirituali, pubblicati nel 1639), che racchiudono al proprio interno gemme preziose come la splendida Ave Maria (capolavoro in miniatura che traduce in forma dialogica, per le voci di soprano e contralto, l'incontro tra l'Angelo e la Vergine); per approdare infine ai ventisette mottetti che compongono la Geistliche Chor-Music (Musica Corale Spirituale, 1648), una sorta di laboratorio in cui Schütz ha saputo combinare con indiscussa maestria le tecniche squisitamente rinascimentali dell'arte del contrappunto con quello che lo stesso autore definisce «lo stile di composizione concertato sopra il basso continuo proveniente dall'Italia» (e che lui ha appreso in occasione dei suoi soggiorni veneziani e durante lo studio approfondito dell'opera dei Gabrieli e di Monteverdi). E così il terreno è ormai pronto per le grandiose cattedrali sonore del genio bachiano.