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Scaffale basso. Mille disastri alla festa di compleanno

Rossana Sisti lunedì 20 marzo 2017

Arrivati alla seconda avventura – dopo “Mezzacalzetta dove sei?” - ancora non sappiamo il nome del piccolo protagonista di questa miniserie, un bimbetto pieno di fantasia e buoni propositi ma goffo e imbranato, capace di inanellare a una festa di compleanno una serie di brutte figure proprio quando avrebbe voluto fare colpo sulla compagna che segretamente gli piace. In compenso ritroviamo il suo tenero peluche Mezzacalzetta, il coniglio più tenero ma a suo dire ma anche più inutile del mondo. Per la festa di compleanno dell’amica Giulia, il nostro protagonista, deciso a far colpo sull’amica, prepara con impegno una bella sorpresa racchiusa in una scatola a forma di cuore.

È sicuro che la bambina resterà a bocca aperta. Invece la giornata prende una piega imprevista, una brutta piega, con lui che combina un pasticcio dopo l’altro: è l’unico che si presenta mascherato (da coniglio), il nastro adesivo del fiocco del suo regalo si appiccica ai capelli di Giulia e come se non bastasse tra un ruzzolone e l’altro finisce per travolgere una pianta, rovesciare bicchieri… Insomma un guaio dopo l’altro, Il peggior compleanno della mia vita (Terre di Mezzo editore; 15 euro) per dirla con il titolo di questo nuovo albo di Benjamin Chaud che appassionerà piccoli e adulti. Si sorride sui disastri esagerati che il bambino riesce a combinare, si partecipa ai suoi imbarazzi e un po’ lo si compiange perché le disavventure nei momenti più inopportuni succedono a tutti. Niente paura, il finale è lieto. Dai 4 anni.

Che i libri si aprano e si chiudano è scontato. Ma i libri, certi libri, sanno fare anche altro. Sì, d’accordo, possono accompagnarci nel tempo della lettura, divertirci, commuoverci, impaurirci, stancarci, annoiarci… ma poi? Questo libro fa di tutto promette il titolo di questo albo realizzato da Silvia Borando per Minibombo (11,90 euro) e rivolto ai lettori più piccini che apprezzeranno le pagine dai colori forti e dai tratti decisi con cui poter giocare.


Facile e divertente, perché questo libro di cose ne sa fare tantissime, per esempio sa stare a testa in giù, riparare dalla pioggia, volare, abbronzare, abbracciare, mordere e tanto, tanto altro. Basta maneggiarlo con cura e sapienza. Improbabile? Provare per credere. Dai 3 anni.

“Ritornare ad aprire il Diario significa riaccostarsi ai giorni e ai pensieri di Anne Frank; e in fondo riavvicinarsi alla sua vita, prolungandola nel presente. Una nuova edizione e una nuova cura rappresentano la possibilità di restituire al lettore il linguaggio e le intenzioni di una ragazza indecisa tra considerare il diario un’opera compiuta o far nascere da esso una nuova opera, decisamente artistica”. Così scrive Matteo Corradini, ebraista e scrittore, studioso della Shoa, nell’introduzione a questa nuova edizione del Diario di Anne Frank per Rizzoli (10 euro) cui ha lavorato in qualità di curatore.


Raccontando l’impegno di oltre un anno di lavoro, minuzioso, intenso e appassionante Corradini spiega le linee strategiche adottate per riportare in vita i testi originali scritti da Anne - le versioni A e B, ovvero la prima stesura più immediata dal 12 giugno 1942 al 1° agosto 1944, e la seconda, redatta in tre mesi dal maggio ai primi d’agosto del 1944 – con intenzione di premiarne la leggibilità e mantenere il più possibile la struttura delle frasi e il lessico dello scritto, evitando qualsiasi tentazione di migliorare il testo. Operazione che avrebbe inquinato la verità e l’immediatezza delle parole di Anne. Grazie alla novità della traduzione dei materiali originali di Dafna Fiano, sono state rispettate ripetizioni, trascrizioni di cognomi e scelte grafiche di Anne, sottolineature, a capo, punti esclamativi, il suo modo di firmarsi… Tutto nello sforzo di portare il lettore a una vicinanza stretta con il linguaggio originale aggiornato di Anne, nella consapevolezza che proprio quelle parole sono un richiamo alla sua vita e ai luoghi che l’anno vista ragazzina piena di speranza nel futuro, curiosa e allegra, finita reclusa, prigioniera e vittima dei nazisti. Del resto, insieme alle foto, le sue parole sono tutto quello che rimane di lei. Dai 13 ai 99 anni