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Scaffale basso. Anche nella giungla si gioca a nascondino

Rossana Sisti mercoledì 2 maggio 2018

Chi l’avrebbe mai detto che nella giungla, regno di animali piuttosto feroci, si nascondesse una banda di burloni che si diverte a giocare a nascondino? Così è, e il lettore è tirato in gioco a scoprire chi si acquatta tra le folte fronde di un albero, chi fa bisboccia dietro una roccia o chi, coperto da una fogliame rigoglioso si tuffa nell’acqua di un laghetto trasparente. Però, c’è un però. Bisogna stare molto attenti: l’allegra combriccola si diverte pure a ingannare l’occhio di chi guarda lasciando scoperto un particolare che si fa beffe della capacità di deduzione. A ben ragione, perché non sempre quel che appare all’occhio corrisponde a ciò che la mente rileva.

E dunque qui, per scoprire l’arcano bisogna aprire l’aletta di ogni pagina che sapientemente nasconde la scena. E così quei particolari ingannevoli che parevano una proboscide, una coda di serpente o un becco di tucano si rivelano essere altro. E’ l’eterno ritorno dell’apparenza che inganna, declinata per i piccolissimi, sempre divertiti da qualcosa che si nasconde e poi si svela. Anche la pittura colorata e allegra di Anne-Héléne Dubray e il breve testo in rima, celano dell’altro: c’è qualcosa di filosofico nascosto nelle pagine de I burloni (orecchio acerbo; 15 euro) come in tutti gli albi che giocano sul vedo non vedo. Non è mai troppo presto per allenare lo sguardo, per comprendere che non si deve scambiare la parte per il tutto, che i punti di vista sono luoghi fisici e della mente che offrono visioni parziali. Bella filosofia... Dai due anni

Piccini come un pollice, un cecio o un fagiolo: sono i minuscoli protagonisti delle fiabe più classiche della tradizione orale e scritta non solo italiana, da Pollicino a Cecino, dal Tom Pouce francese al Garbancito della tradizione castigliana, tanto piccolo da stare sul palmo di una mano. Questo Fagiolino raccontato da Davide Calì, impaginato e illustrato dal francese Sébastien Mourrain per l’editore Il Castoro (14 euro) è una fiaba moderna da leggere in parole e immagini ai più piccoli, che si divertiranno a confrontarsi con le esagerazioni della vita del protagonista.

Fagiolino è talmente piccolo da fare il bagnetto in una scodellina, da indossare scarpe di bambola, dormire in una scatola di fiammiferi, viaggiare su automobiline a molla. Molte attività gli sono precluse: è troppo piccino per fare tutto quello che riesce facile a tutti gli altri. Non proprio tutto in realtà, perché fagiolino dotato comunque di una grande intelligenza e di tanta voglia di fare, riesce a trasformare una sua passione in un lavoro su misura per lui. Che non può essere rivelato per ovvi motivi. Resta il fatto che il bimbetto così diverso e messo in disparte dai compagni sa il fatto suo e dimostra che non si è mai troppo piccoli per fare grandi cose. Dai 3 anni

L’immagine di copertina di quest’albo realizzato da Christine Roussey la dice lunga di cosa provano l’una per l’altro la bambina e il gatto. Lei accoccolata su di lui si abbandona alla sua pelliccia, lui se ne dorme sereno con una specie di sorriso e la coda ritta. Lui è il simpatico Cicciabomba, un nome un destino da gatto ciccione, pantofolaio, sovrappeso, pelandrone, scansafatiche e sempliciotto, dormiglione, gran burlone e disposto a tutto pur di rimediare qualche coccola in più.

A conferma del carattere del micione basta osservare tutte le smorfie con cui Christine Roussey ritrae il gattone sognante e ronfante, con tratto volutamente infantile ma decisamente divertente. Per contro la bambina è sempre piuttosto indaffarata. Karatè, piscina, scuola di disegno, rugby sono gli impegni del mercoledì. Prepararsi alla giornata implica momenti di corsa contro il tempo. Tutto andrebbe bene se sul suo cammino la bambina non incappasse nel pigro Cicciabomba che ha il dono di trovarsi sempre dove non dovrebbe. E allora? Allora le conseguenze possono essere disastrose. Dai 3 anni