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Scaffale basso. Quei teneri personaggi(ni) per lettori in erba

Rossana Sisti lunedì 12 marzo 2018

È sempre una grande storia quella che lega un bambino, cercato, atteso e arrivato, alla propria madre. Una storia a due vite, importante, piena di amore dall’inizio alla fine . E noi riusciamo a percorrerla sfogliando questo librino firmato da due affermati artisti svizzeri, Germano Zullo e Abertine, coppia creativa anche nella vita. Il mio piccolino (Bompiani; 9 euro) - vincitore nel 2016 del Bologna Ragazzi Award per la sezione Fiction – racconta con una poesia fatta di semplicità, nelle parole e nelle linee al tratto, un amore che nessun racconto e nessuna età potrà mai esaurire.

La mamma culla il piccolino, il suo tesorino, lo abbraccia, lo protegge, gioca e balla con lui che vediamo crescere di pagina in pagina. Il bebè diventa bimbetto, adolescente, ragazzo, senza che nessuno dei due protagonisti allenti l’abbraccio; poi la svolta con il giovane adulto che, fermo sulle proprie gambe, ora abbraccia la mamma replicando in un gioco circolare la relazione d’affetto con il passare del tempo. Inizio e fine coincidono, la crescita di lui l’invecchiamento e il rimpicciolimento di lei. Senza che nulla della loro storia importante e della loro tenerezza si affievolisca. Un libro bellissimo e raffinato per tutti.

In piena continuità con i bohemini-mini, che focalizzavano i piccoli riti della giornata di cui il bebè è protagonista, ecco i bohemini-maxi che dilatano ma non di molto l’età del pubblico di riferimento, attorno ai 16/18 mesi, e mantengono l’interessante particolarità di presentare nei riguardi i protagonisti della storia.

La nuova collanina di bohem press ripropone la serie che negli anni 80 coronò il successo della poliedrica autrice Barbro Lindgren e dell’illustratrice Eva Eriksson, entrambe svedesi, ovvero le tenere avventure del piccolo Max, del suo adorabile cane e dei suoi giocattoli. Il bagnetto di Max e Il carretto di Max (12,50 euro cadauno) – le prime due uscite - godono di tutte quelle caratteristiche che appassionano i più piccoli: una storia semplice e divertente in crescendo, un testo breve che gioca sulle ripetizioni e un finale spassoso a sorpresa. Da ultimo, il lieve umorismo delle parole esaltato dalle illustrazioni. Di una dolce e rara espressività in cui i piccolissimi lettori possono sempre riconoscere situazioni quotidiane note.

Nella loro semplicità i personaggini di Émile Jadoul hanno sempre un che di tenerezza sorprendente. Dell’illustratore belga l’editore Gallucci propone, nella collana Lìbrido dedicata ai bebè, tre libriccini cartonati di minuscolo e maneggevole formato, racchiusi in una valigetta capace di attrarre l’attenzione dei piccolini, dagli 8 mesi in su. I miei primi libri di bebè (14,90 euro) affrontano tre dei momenti più importanti e riconoscibili della vita dei bambini, il bagnetto, il vasino, le coccole, ovvero Splash!, Bravo! e Bacini!

Figure essenziali separate dallo sfondo grazie a contorni spessi e neri, tocchi di colori pastello, contribuiscono al riconoscimento della storia mentre le scritte stampatello maiuscolo che a volte esplicitano solo rumori rappresentano un invito per l’adulto leggerle con enfasi e per il piccolino a ripeterle.