Rubriche

Scaffale basso. Letture teen (e non solo) con l'autrice di Pippi Calzelunghe

Rossana Sisti martedì 12 giugno 2018

È la fine di giugno del 2016, le dieci di sera: un’auto imbocca un sentiero che attraverso un bosco porta a un capanno sulla riva di un lago. È qui che Titania Karelman, autrice francese di una certa fama, ha portato quasi d’imperio sua figlia. Nine, sedici anni, furiosa perché a quell’ora avrebbe potuto divertirsi alla festa del liceo. La nottata invece andrà diversamente perché sua madre ha deciso che è arrivata l’ora della verità. L’ora di raccontare la vera storia della sua famiglia, liberandola da menzogne e infingimenti che in poche ore crollano come un castello di carta sotto lo sguardo attonito di Nine.

Il segreto che avvolge la vita di Titania non ha più ragione di essere. Dunque Nine scopre incredula che sua nonna Rose-Aimée è viva e vegeta e non è morta in un incidente, che sua madre in realtà si chiama Consolata e ha due fratelli gemelli, dunque due zii di cui non ha mai conosciuto l’esistenza. Questo è l’incipit di L’alba sarà grandiosa (Edizioni San Paolo; 18 euro), romanzo familiare complesso e coinvolgente di Anne-Laure Bondoux, autrice di cui non si possono non ricordare best seller come “Le lacrime dell’assassino”, “La vita come viene” e “Figlio della fortuna”, pubblicati sempre da San Paolo. È una narrazione quasi cinematografica quella che Bondoux offre al lettore di questa notte in bianco piena di rivelazioni sconcertanti che procede con continui stacchi, cambiamenti di scena e flashback, tecnica utile a portare il racconto dai nostri giorni agli anni Settanta, il tempo della vita affettivamente spericolata della bella, giovane e hippie Rose-Aimée e poi agli anni Ottanta, la giovinezza di Consolata alias Titannia imprigionata da menzogne opprimenti. Se Nine sarà pronta a metabolizzare il tradimento che avverte nel segreto di famiglia custodito da sua madre, il lettore dovrà scoprirlo da sé. Certo l’ascolto non è privo di rabbia, di sconcerto e anche di paura. I segreti di famiglia – Anne-Laure Bondoux non fa mistero di averne vissuto uno sulla propria pelle – sono come fuochi che covano sotto la cenere. Prima o poi prendono vita e nessuno più fermarli. Nine si crede impreparata; riuscirà a metabolizzare la verità? Una cosa è certa: quando l’alba del nuovo giorno arriva niente è più come prima. Una lettura consigliatissima a chi ha dai 14 ai 99 anni.

Bullerby in svedese vuol dire qualcosa come Borgo Baccano, nome curioso per un paese che più minuscolo di così non si può: fatto da tre sole cascine molto simili, una in fila all’altra, praticamente appiccicate, abitate in tutto da sei bambini dai sette ai nove anni. Tre cascine, tre famiglie, tanti animali e nient’altro. Neppure un negozietto, neppure la scuola che sta parecchio lontano, a Storby, nome che non per nulla significa Borgo Grande. A Bullerby, come si può immaginare, la vita scorre in tutta semplicità e tranquilità ma quella che Astrid Lindgren racconta nelle 350 pagine de Il libro di Bullerby (Salani; 14,90 euro) è una normalità
straordinaria fatta di una ripetitività che non annoia, al contrario tranquillizza e unisce adulti e piccini.

Ha quasi otto anni Lisa e due fratelli, Lasse e Bosse, la bimba che racconta in prima persona scene di vita quotidiana a Bullerby. La sua famiglia vive nella cascina di mezzo, accanto a quella di Olle – dove un grande tiglio permette ai bambini di incontrarsi in un baleno - e a quella di Britta e Anna, compagne di divertimento con le bambole in una casetta dei giochi nella spaccatura di un grosso masso. Ma non solo. Perché a Bullerby i pretesti per improvvisare un gioco sono infiniti, dal camminare sul bordo dei fossi o in cima a uno steccato, all’andare a fare la spesa con i cestini al braccio al dormire nel fienile o all’arrampicarsi sugli alberi, dall’affondare i piedi nei prati allagati all’imboccare discese ardite sulle slitte durante le feste di Natale. Che a Bullerby sono un momento speciale, profumato dai biscotti di zenzero, rallegrato dagli abeti illuminati dalle candele, dai berretti rossi di Babbo Natale, dai regali infiocchettati. A Bullerby insomma vive un’infanzia spensierata, che vive di giochi e di amicizia, di legami familiari caldi e rassicuranti. L’infanzia affatto problematica, lontana anni luce da quella di oggi. L’infanzia che Astrid Lindgren vedeva come un mondo autentico e genuino, intraprendente, sereno e felice, alimentato dal gioco, dopo gli anni tremendi della guerra. La
scrittrice pubblicò la prima parte del romanzo nel 1946 - l’anno successivo alla pubblicazione di Pippi Calzelunghe –
altre due parti
arrivarono nel 1949 e nel 1952. Anche nella nuova edizione Salani
accompagnano il testo le originali immagini al tratto dell’illustratrice danese Ingrid Vang Nyman, che ha dato corpo a Pippi Calzelunghe e al suo mondo. Dai 12 anni.

Da Maracaybo a Veracruz, da Mompracem a Labun, da Calcutta a Delhi: luogi reali e luoghi immaginari che si intrecciano e fanno da sfondo alle avventure dei mitici pirati nati dalla fantasia di Emilio Salgari. Chi non ha mai sentito parlare del Corsaro Nero gran filibustiere nei Caraibi, di Sandokan la Tigre della Malesia o di Yanez de Gomera suo fido compagno d’avventure? Per appassionati del genere ecco un nuovo titolo della collana LeMilleunaMappa delle edizioni Giralangolo, Le avventure dei Pirati di Capitan Salgari (9,50 euro).

Grazie alla classica cartina ingualcibile, e resistente all’acqua, in poche parole indistruttibile ( misure 66x98 centimetri), i testi di Anselmo Roveda e le illustrazioni di Mario Paschetta offrono uno sguardo puntuale sulle terre e i mari che hanno visto le scorribande dei corsari; una mappa per un viaggio alla scoperta dei protagonisti stra amati da generazioni di ragazzi che Salgari ha fatto sognare attraverso storie avventurose di arrembaggi, duelli, isole del tesoro, mappe misteriose, intrighi di potere e d’amore. Un assaggio che può ingolosire i lettori di oggi ad avvicinarsi ai romanzi salgariani. Dai 12 anni.

L’illustratore Marco Scalcione firma una delle ultime uscite di Minibombo, Allarme rosso! (12,90 euro), un albo che affida la sua forza narrativa al grido di pericolo di copertina ripetuto di pagina in pagina da una formichina armata di megafono impegnata ad allertare - come una sorta di protezione civile - tutti i componenti il formicaio.

Interrompendo ogni attività, le formiche calzano un elmetto, si armano di strumenti d’attacco e partono in quarta. Verso cosa è impossibile da rivelare. Ma la sorpresa sarà grande e insospettabile. Un albo da condividere con i più piccini che apprezzeranno questo crescendo di suspence che la voce adulta deve drammatizzare, fino alla scena finale. Dai 2 anni.