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Scaffale basso. Il ragazzo e il pellegrino: un'avventura medievale a caccia di reliquie

Rossana Sista lunedì 11 novembre 2019

Un ragazzo e un pellegrino sulla lunga strada accidentata e insidiosa che dalla Francia porta a Roma. Un orfano senza nome e senza passato segnato nel fisico e un vecchio enigmatico cacciatore di reliquie devastato nell’animo. Sono i protagonisti di questo romanzo in cui alle cupe atmosfere medioevali di metà Trecento - terre battute da cavalieri in armi, malfattori, mendicanti, storpi, ladri e banditi - fanno da contrasto i luminosi destini incrociati dei due, entrambi ignari di incamminarsi alla scoperta del vero senso della propria vita e della propria redenzione. Storia di Boy (Giunti;16,90 uro) è un’avventura epica, intricata, a tratti magica, ma è soprattutto un’avventura umana, la storia di un viaggio straordinario che ribalta due identità. E’ ovvio che nasconde un mistero il giovane guardiano di capre che sa arrampicarsi agilmente sugli alberi e parlare con gli animali. Senza padre né madre, è stato cresciuto da un vecchio prete che l’ha chiamato Boy, semplicemente Ragazzo, raccomandandogli di non svelare mai la propria identità.

La gente lo chiama mostro, lo schernisce e tiene a distanza come un appestato per via dell’odiosa gobba che, benché lui cerchi in ogni modo di nascondere, ne deforma la schiena. Fatale l’incontro con Secundus, il pellegrino dal pessimo odore di zolfo che lo recluta per il viaggio verso Roma alla ricerca delle sette reliquie di San Pietro. Siamo nell’Anno Santo 1350, la peste nera che ha imperversato in tutta Europa ha ucciso oltre venticinquemila persone, la carestia è una minaccia sempre presente, la miseria una realtà. Torme di pellegrini in cerca di indulgenze camminano verso una Roma decadente attraversata da bande armate e lupi famelici. Per Boy, il ragazzo straordinario che non conosce nulla del mondo né di sé ma sempre lascia una scia della propria bontà, il pellegrinaggio alle calcagna di Secundus a far bottino delle sette reliquie è un viaggio iniziatico durante il quale si spende fino allo stremo, nella convinzione che il santo gli farà il miracolo di trasformarlo in un ragazzo come tutti gli altri, senza più la vergogna della gobba di cui non comprende il mistero. Portare a termine la missione è invece per il vecchio pellegrino questione vita e più ancora di morte. Il riscatto di una vita da peccatore e il miraggio delle porte aperte del paradiso. Catherine Gilbert Murdoc sa ben raccontare i tempi difficili del medioevo e più ancora sa entrare con profondità nelle pieghe dell’animo umano. Quest’anno Storia di Boy ha ricevuto il Newbery Honor, premio letterario assegnato annualmente all'autore del miglior libro americano per ragazzi. Una lettura da non mancare. Dai 14 ai 99 anni

Anna Oliverio Ferraris, psicoterapeuta, docente di Psicologia dell’età evolutiva all’Università di Roma e scrittrice entra nel vivo, con questo romanzo Tutti per uno (Salani; 14 euro), in uno dei passaggi più difficili che un figlio può attraversare nella sua vita. Una storia in cui ragazzi e adulti possono specchiarsi attorno al dramma della separazione dei genitori e alla tempesta emotiva che porta con sé: l’angoscia per una rottura che appare incomprensibile, il ribaltamento delle dinamiche familiari, il senso di abbandono, l’incapacità di accettare i nuovi compagni di papà e mamma e i loro figli.

Il sogno infranto di una famiglia felice, la rabbia e il dolore per una decisione subita sono un fardello pesante con cui fare i conti per Fabrizia che ha dieci anni quando davanti a una pizza deve prendere atto che i suoi si separeranno e niente sarà più come prima. Anzi, tutto sarebbe stato anche peggio, perché presto la bambina si trova nel vortice di due famiglie allargate, con la sensazione di essere sola, invisibile e incompresa nella propria sofferenza. Ha quindici anni Fabrizia quando una sera decide di scappare di casa, finendo però di mettersi nei guai. Dopodiché i suoi la mettono alle strette: dovrà frequentare un gruppo terapeutico per adolescenti problematici. Dopo l’iniziale resistenza Fabrizia accetta. E sarà la sua salvezza. L’incontro guidato da due terapeuti con altri ragazzi dalle storie complicate e difficili da sgarbugliare diventa per lei e per tutti un’occasione per dare voce al proprio sentire e alle cose mai dette. Per affrontare la realtà, come in una nuova famiglia accogliente e solidale, senza farsi più annientare dalla sofferenza. Dai 14 anni

Graphic designer e illustratrice francese Lucie Brunellière firma per ElectaKids un maxi albo destinato ai bambini in età prescolare. Animali in primo piano (19,90 euro) è un volume alto circa mezzo metro. Le pagine ospitano trenta ritratti di animali, domestici o selvaggi, scelti tra quelli più conosciuti e amati dai bambini. Brunellière ha una mano felice nel ritrarre tigre, cane e gatto, coniglio, panda, giraffa, pecora e maiale, ornitorinco e armadillo, elefante e altri esemplari, feroci o paciosi, esotici o familiari.

Assente del tutto il testo: decisamente i primi piani di ogni esemplare – colori vivaci su sfondi dalle tinte neutre – valgono più di mille parole nell’attrarre l’attenzione e la curiosità dei bambini. Da far sfogliare con cura e osservare con attenzione. Nella consapevolezza che frequentare la bellezza fin da piccoli è un allenamento, una scuola di educazione estetica che fa bene agli occhi e al cuore. Dai 3 anni