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Sapori, profumi e segreti d'Italia Il valore che fa crescere

Paolo Massobrio mercoledì 19 giugno 2019
Massimo Spigaroli, artigiano del culatello e anche cuoco, è diventato sindaco di Polesine-Zibello, Comune del parmense, mentre Ermanno Accornero, vignaiolo che ha recuperato il valore del grignolino, è assessore all'Agricoltura di Vignale Monferrato, in provincia di Alessandria. Notizie minori, come quelle del “mondo piccolo” di Guareschi, ma che dicono quanto l'Italia degli amministratori, in verità, sia in buona salute. E questa sì che è una notizia, visti i litigi dentro ai partiti e pure al governo. Tuttavia c'è un livello di assunzione di responsabilità che racconta quanto sia educativo l'impianto della nostra democrazia. Nei giorni scorsi un avvocato di Milano, Guido Carlo Alleva, ha presentato una libera associazione fra produttori di vino, una decina, che ha deciso di recuperare la storia di un vino del Monferrato, citato già nell'Alto Medioevo. Storie minori anche queste, ma che vanno nella direzione opposta al litigio, che è una pratica troppo diffusa in questo Paese. Ci si mette insieme, si fa sistema, scoprendo che questo valore produce un'economia. Si chiama Monferace l'associazione e s'è data un disciplinare abbastanza rigido per invecchiare il vino 40 mesi di cui 24 in botte. «Un disciplinare è come una Costituzione – ha spiegato l'avvocato Alleva – che fonda qualcosa di nuovo su cui misurarsi per andare tutti nella medesima direzione». E parlando di questo ha pure detto che la nostra Costituzione è una cosa magnifica. Nessuno ci pensa, aggredito dalle cronache che dipingono invece un Paese sempre sull'orlo di qualcosa di illecito, eppure l'impianto della nostra Costituzione è capace di riprodurre, in piccolo, altri modelli di comunità. Detto questo mi ha molto colpito, durante l'inaugurazione del Monferace, ascoltare la relazione storica sul vino in oggetto, che venne premiato, nell'Ottocento, a Londra e a Firenze, con campioni che avevano dagli 11 ai 7 anni di invecchiamento. Come a dire che tutto era scritto già nella storia, anche se questa viene dimenticata, portando persino a stravolgere il valore di un vino che nel tempo aveva perso il suo appeal. Ma l'esempio del vino può valere per tanto altro. Anche il mio paese ha i grappoli d'uva nel suo stemma, perché è un paese del vino e il sindaco, che è stato rieletto, ha prodotto una decina di libri dedicati alla storia di Masio, sempre nel Monferrato. Ora non so quanto gli sia stata riconosciuta quest'attività che per molti risulterà secondaria rispetto alla manutenzione di strade e quant'altro, certo è che aver recuperato la storia della propria comunità è qualcosa di importante, se non vitale. Se perdiamo la memoria, smarriamo la strada verso un futuro più certo. È la storia di questo Paese e dei mille paesi d'Italia che gli amministratori dovrebbero recuperare. È lì che è iscritta la strategia, molto più utile dei dibattiti balneari di questi mesi.