Rubriche

San Francesco, i suoi e «l'apice della potenza»

Gianni Gennari giovedì 9 aprile 2009
Su tutti i giornali grande spazio per il prossimo incontro, ad Assisi, di 3000 rappresentanti delle famiglie francescane, Minori, Conventuali, Cappuccini e Terz'ordine, «nell'800.mo anniversario dell'approvazione papale della Regola, metà aprile 1209» ("Repubblica", 7/4, p. 45). Si richiama anche il famoso «raduno delle stuoie» del 1221, quando 5000 frati si incontrarono con Francesco dormendo su stuoie. Pagine ovunque ammirate per gli 8 secoli di storia, con sprazzi di colore e qualche malizia. Oggi i francescani, tra preti e religiosi, sono 35.000, ma la «grande famiglia francescana» conta anche 400.000 laici, cui si aggiungono devoti anche anglicani, buddisti e musulmani. Lo storico Giovanni Miccoli ("Repubblica", p. 46) ricorda che allora Francesco «si presentò a Roma al Papa» e Giacomo Galeazzi ("La Stampa", p. 21) annota le sue parole: «Dopo che mi donò dei frati, lo stesso Signore mi rivelò che dovevo vivere secondo la forma del Santo Vangelo. E io con poche parole lo feci scrivere, e il Signor Papa me lo confermò». Dunque Francesco andò dal «Signor Papa" Innocenzo III, allora all'apice della sua potenza» ("Repubblica")? Sì. Non era «cristiano adulto». Oggi avrebbe molte critiche: che strano Santo, appresso al Papa potente e prepotente! A proposito: sabato 18 aprile anche le 4 famiglie francescane saranno a Castelgandolfo dal «Signor Papa», che non è Innocenzo III, ma Benedetto XVI, per le cronache non «all'apice della sua potenza», anzi... pare costretto sulla difensiva. Già: quelli strani e originali come Francesco, vedono in lui, comunque, anche Qualcun Altro: da 20 secoli.