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Rotoletti e la sorpresa di Ventimiglia, dove il confine è fra storia e futuro

Giuseppe Matarazzo domenica 18 luglio 2021

C'è un sole che illumina Ventimiglia e la sua Marina. Come un raggio di speranza, per ripartire dopo questo periodo così difficile che ha visto sgretolare tutte le nostre certezze. La città di confine fra l'Italia e la Francia, ultimo scampolo di Riviera Ligure prima della Costa Azzurra - dove le cronache ci raccontano dei drammi e delle vite sospese dei migranti che provano a inseguire i loro sogni oltre la dogana - si presenta in maniera diversa. Non solo come luogo di frontiera, da attraversare, ma dove sostare, scoprire radici e meraviglie inattese, fra il bel centro storico e le calette vicine, fra le testimonianze culturali e i nuovi progetti di riqualificazione e di sviluppo che stanno interessando il litorale. Lo fa con un libro, Marina di Ventimiglia (pagine 130, euro 40) in un susseguirsi di immagini e racconti, gli scatti del fotografo siciliano Armando Rotoletti e le parole di Mario Ascheri, professore di Storia del diritto medievale e moderno che non ha mai dimenticato le proprie origini, coltivate nei continui soggiorni da "spantegau" (emigrato, disperso). Rotoletti, che ha raccontato fra l'altro la Sicilia in piazza, il territorio dell'Etna e il senso della Morte nell'isola a tre punte, fra riti, tradizioni e antropologia, è stato come rapito dall'incontro con la Riviera ligure di ponente. Ed è così, che con il suo stile attento all'anima dei luoghi e delle persone che lo abitano, ha tratteggiato una visione estetica e nello stesso tempo profonda di Ventimiglia, con immagini dell'oggi capaci di raccontare la storia e di immaginare il domani: «Bisogna pensare - scrive Rotoletti nella sua presentazione - al passato di questo luogo per capire come mai il nucleo antico di una città di mare abbia trovato la sua dimensione nella sommità di uno sperone di roccia, "sospeso" tra il mare e la montagna». Come fra il passato e il futuro. Ventimiglia, città di confine, anche in questo.

L'immagine di copertina del volume "Marina di Ventimiglia" - © Armando Rotoletti


Quel confine che Rotoletti aveva davanti a sé, guardando lo Stretto dalle colline sopra la sua Messina, «immaginando spazi di libertà», provandolo a spostare quel confine per vedere cosa ci fosse oltre. Rotoletti è così volato a Londra per formarsi e allargare gli orizzonti, prima di approdare a Milano e iniziare una lunga e significativa carriera. Fra ritratti, reportage e indagine sociale. «Ho iniziato il mio gioco di seduzione con la città percorrendo innumerevoli volte via Garibaldi, la via principale, "colonna vertebrale" del borgo antico, un continuo salire e scendere che mi ha fatto scoprire la forma tipica a labirinto della struttura urbana, l'armonia tra i pieni e i vuoti. Rivive, nell'immaginazione, il formicolio dei suoi abitanti del primo medioevo, avvicendati tra il forno e il mercato, la bottega e la locanda. L'istinto dell'esperienza mi ha guidato alla scoperta di segreti che si sono rivelati poco a poco, fino a pungermi il cuore di emozioni quando improvvisamente mi trovavo davanti a una piazza inaspettata, un crocicchio intimo e nascosto, una luce radente su intonaci rugosi. L'ho fatto col solito sguardo attento, cercando di scrutare gli scorci preziosi e le architetture di pregio, le attività artigianali e la resilienza degli operatori, lo sguardo fiero dei suoi abitanti e l'orgoglio per il patrimonio inestimabile di memoria e di presenza che custodiscono». «L'occhio del "foresto" - gli fa eco Ascheri - vede quel che la routine mette in ombra per i residenti. Il libro invita a ripetere l'esperienza di Rotoletti, e non si resterà delusi. E poi c'è un'ulteriore motivazione per questa avventura: si può tentare di andare anche oltre le sue scoperte».
Il libro - promosso da Marina Development Corporation, uno degli attori del progetto di rilancio di Ventimiglia - sarà disponibile sul sito www.armandorotoletti.com e in alcuni punti vendita del centro ligure. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza in collaborazione con l'associazione "Le ragazze di Vilma" che si occupa di attività benefiche nella città alta.
Un invito al viaggio, al cammino, alla scoperta con una attenzione ai territori e alla gente, che raccolgo e condivido con i lettori di questo spazio perché l'estate che abbiamo cominciato a vivere - con la bussola ancora impazzita e il green pass nel cellulare - ci aiuti a scoprire le tante Ventimiglia nascoste della nostra Italia; a vivere un turismo con la predisposizione allo stupore di fronte a luoghi inattesi e nell'incontro con l'altro. E qui ci lasciamo, per ritrovarci a settembre. Con una carica di sole.
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