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Rivive l'ingegno seicentesco di Carissimi

Andrea Milanesi venerdì 28 novembre 2014
Arion Romanus è il titolo di una raccolta a stampa di 28 mottetti di Giacomo Carissimi (1605-1674), pubblicata nel 1670. Si tratta della consacrazione ufficiale e definitiva di un artista di altissimo ingegno, considerato il “padre” dell'Oratorio e della Cantata da camera, che per oltre quarant'anni ha ricoperto il ruolo di maestro di cappella presso la romana Basilica di Sant'Apollinare (annessa al Collegio Germanico e Hungarico), divenendo un punto di riferimento imprescindibile per il panorama musicale coevo (tra i suoi allievi si contano nomi illustri quali Marc-Antoine Charpentier, Johann Caspar Kerrl o Christoph Bernhard).L'Arion Romanus offre un saggio esemplare del talento compositivo di Carissimi, attraverso pagine che presentano elementi formali e stilistici di estrema varietà, spaziando dalla monodia in stile recitativo al concertato o all'arioso (in chiusura del mottetto O quam dilecta Mensa è addirittura presente un vero e proprio madrigale). È questo da sempre il repertorio privilegiato dall'ensemble vocale e strumentale Seicentonovecento e dal suo direttore Flavio Colusso, che con questa incisione suggella una lunga e assidua frequentazione che lo ha visto protagonista nella duplice veste di studioso e interprete; il coronamento di un progetto che ancora una volta conferma il valore degli esecutori e l'eccellenza dell'autore.Seicentonovecento Flavio ColussoCarissimi Arion RomanusBrilliant. Euro 12