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Ristoranti: il futuro si nutre pure di ristori

Paolo Massobrio mercoledì 24 febbraio 2021
Dalla lettura dei quotidiani verso le 6,30 ottengo di solito il materiale per confezionare una rassegna stampa che divido in due: alle 8,30 per una diretta Instagram, alle 11 per una rassegna scritta, on line, dedicata più ai temi alimentari. Ora, mi sorprende che sempre più spesso capiti di raccogliere notizie dagli ascoltatori anziché dai giornali. Una per esempio è la tragica situazione della Costa Azzurra e delle Alpi Marittime, dove si registra il tasso di positività più alto di tutta la Francia. Per questo la Regione Liguria ha reso efficace un'ordinanza speciale che coinvolge l'areale di Ventimiglia e Sanremo, dove l'incidenza Covid è superiore alla media. Insomma, i cosiddetti "frontalieri" sono vittime di controlli poco capillari al confine, per cui i francesi che girano nel Ponente Ligure risultano ancora troppi. Il segnale ci era arrivato da Maresa dell'Enoteca Re di Dolceacqua, ma l'allarme sembra sia stato raccolto solo perché a Sanremo c'è il Festival... Nel frattempo si sta delineando una "linea del Piave" da difendere a ogni costo affinché l'economia di tanti ristoranti e negozi non soccomba: il 27 marzo. Piace la determinazione di un governo che, se da una parte viene accusato di fare le stesse cose del precedente, dall'altra sta applicando il fattore collegialità a livello istituzionale, ad esempio cercando di fare annunci il lunedì anziché il venerdì sera: una differenza sostanziale che certi commentatori non vogliono cogliere, come se il problema di un premier sia cercare consensi facendo cose stravaganti, diverse, creando insomma una qualche variante politica da commentare. Invece l'unica variante da prendere in considerazione è quella del virus, che detta le regole all'ultimo miglio. È un po' il senso della risposta che il deputato Luca Lotti ha fatto pervenire ad Andrea e Paolo Gori del ristorante Da Burde di Firenze, che hanno applicato il divieto di servire i politici di ogni ordine e grado: per loro niente posti a sedere e neanche asporto. «Capisco lo sconforto, ma la provocazione deve servire a qualcosa – ha replicato l'ex ministro –. Anche perché, se l'indice risale, molto dipende dai comportamenti dei singoli». Come nel Ponente Ligure, dove l'atteggiamento del "non vedo, non sento e non parlo" ha portato ai provvedimenti odierni. Serve tuttavia una risposta efficace in tema di ristori, per sopravvivere, e una risposta a questo punto deve arrivare: aiuterebbe tutti a una corresponsabilità più convinta.