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Rimborsi alla colf in canonica

Vittorio Spinelli giovedì 30 giugno 2011
La Conferenza episcopale sostiene la vita domestica del sacerdote con un parziale rimborso dei contributi Inps pagati per una colf o una badante. Ne beneficiano i sacerdoti secolari inseriti nel sistema di sostentamento del clero o in quello della previdenza integrativa, oltre ai sacerdoti religiosi (parroci o vicari parrocchiali) accolti nel sostentamento. Il sostegno economico è indirizzato anche alle case del clero e altre strutture diocesane che ospitano sacerdoti anziani o invalidi.
La procedura dei rimborsi è stata recentemente ritoccata. Per esigenze contabili, a partire da questo mese il rimborso è liquidato non più ogni semestre ma con periodicità trimestrale, rispettivamente nei mesi di marzo, giugno, settembre e dicembre. I sacerdoti interessati hanno un anno di tempo per ottenere il rimborso dall'Istituto centrale per il sostentamento, tramite il rispettivo Istituto diocesano che raccoglie le richieste. In pratica, entro il trimestre ora in chiusura, si possono richiedere i contributi versati ancora lo scorso anno, risalendo a non oltre il secondo trimestre. Proseguendo l'esempio, entro il prossimo settembre si rimborsano i contributi versati fino al terzo trimestre 2010. La liquidazione riguarda gli importi sostenuti dal sacerdote nell'anno precedente, anche se i contributi Inps vanno riferiti a periodi lavorativi ancora anteriori.
Il rimborso corrisponde ad un importo fisso di 1,69 euro per ogni ora retribuita di lavoro domestico, fino ad un massimo di 18 ore settimanali. Per i sacerdoti assistiti in residenze per il clero è previsto un importo forfetario di 65 euro mensili. L'ultimo aggiornamento del bonus risale al 2007. Nel frattempo, a parità di condizioni, la rivalutazione annuale dei contributi minimi stabilita dall'Inps richiede a un singolo sacerdote, ogni trimestre, oltre 21 euro in più.
Non sono rimborsabili i compensi per la colf o la badante occasionale pagati tramite il voucher dell'Inps.
Pagamenti Inps. L'Istituto centrale raccomanda la presentazione puntuale (sono tuttavia consentiti alcuni giorni di tolleranza) della documentazione che comprova i versamenti Inps. L'ente di previdenza ha di recente innovato il sistema di pagamento dei contributi domestici. Fra le nuove modalità sono previsti il bollettino Mav (alla posta, alla banca, alla tabaccheria ed utilizzabile anche per trimestri precedenti il 2011) e l'utilizzo della carta di credito ("Pos virtuale") sul sito web o al call center 803164. I nuovi canali di pagamento obbligano il sacerdote ad esibire una documentazione più precisa per ottenere il rimborso Cei, in modo particolare quando gli importi prestabiliti dall'Inps devono essere ricalcolati per variazioni avvenute nel trimestre (ore lavorate dalla colf, retribuzione oraria, dimissioni ecc.). Una modifica, praticamente gene-ralizzata, riguarda l'inserimento del codice F2 che identifica la nuova Cassa di malattia dei lavoratori domestici.