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Schermaglie. “Report” e Vaticano appuntamento fisso

Andrea Fagioli mercoledì 28 aprile 2021

Dopo l'esordio stagionale, a distanza di due settimane, Report (Rai 3, lunedì in prima serata) ha ripreso il filo del discorso su Chiesa e denaro. Abbandonata la questione sulle cause dei santi a pagamento, con la secca smentita circa le presunte richieste di denaro per facilitare l'iter per la beatificazione di Aldo Moro, lunedì scorso il programma condotto da Sigfrido Ranucci è tornato sulle dubbie operazioni finanziarie della Segreteria di Stato, sintetizzando gran parte di quanto già raccontato nella prima puntata, a partire dall'acquisto del palazzo ex Harrods a Londra con tutto quello che è seguito. In particolare, questa volta, Ranucci e il fido Giorgio Mottola (autore delle due inchieste Lo sterco del diavolo e Il sabotaggio) hanno puntato sulle dichiarazioni di Libero Milone, che fu revisore generale della Santa Sede dal 2015 al 2017 e può avere le sue ragioni a sentirsi “sabotato” visto che si ritrovò una microspia nello studio e il computer manomesso, ma è anche vero che, stando alla Sala stampa vaticana, avrebbe esulato dalle proprie competenze incaricando «una società esterna per svolgere attività investigative sulla vita privata di esponenti della Santa Sede». Al di là di questo, l'intervista non era poi così esclusiva come fatto credere da Report. Pochi mesi dopo le dimissioni, Milone si era rivolto direttamente alla stampa, scegliendo lui stesso le testate, e avrebbe continuato a rilasciare interviste anche dopo. Detto questo, va dato atto a Ranucci di difendere con insistenza Francesco ritenendolo fuori dal malaffare, anzi: di essere il primo a combatterlo. Però, con questi servizi a settimane alternate (che è anche un modo per non buttare nulla del tanto girato), finisce per fare terra bruciata intorno al Papa. Lo fa diventare un monarca illuminato di un regno di malfattori. Eppure sa bene che questa, nonostante le tante pecche, non è l'immagine della Chiesa, ma agli occhi del pubblico può passare inevitabilmente questa rappresentazione.