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Rai: in “Arte Mina” Lunga vita al mito

Andrea Fagioli mercoledì 25 marzo 2020
Mina, nome d'arte di Anna Maria Mazzini, nata il 25 marzo 1940 a Busto Arsizio e cresciuta a Cremona, compie oggi ottant'anni, più della metà dei quali passati nel nascondimento. Era l'estate del 1978 quando sparì fisicamente dalle scene, ma in qualche modo anche dal mondo, rifugiandosi a Lugano, in Svizzera, dove l'ultimo avvistamento documentato dalla stampa risale alla primavera del 2010. Non ha nascosto, però, la sua voce e la sua arte. Ha continuato a incidere, a cantare e incantare. Lo abbiamo documentato anche qui, ieri, con una bella pagina di “Agorà”. E lo ha documentato bene la Rai con lo speciale In arte Mina, andato in onda lunedì in prima serata su Rai 3 e ora visibile su RaiPlay. Diviso in capitoli, attraverso i titoli delle canzoni più famose, lo speciale, condotto da Pino Strabioli (che di queste cose se ne intende ed ha un curriculum di tutto rispetto tra musica, teatro e televisione), ha ripercorso i luoghi simbolo della vita e della carriera della grande artista attingendo a piene mani al solito ricco repertorio degli archivi Rai. Un racconto piacevole, grazie anche agli interlocutori: da Fiorello a Giorgia, a Massimiliano Pani, il figlio di Mina, che ha aperto a Strabioli le porte a Lugano dello studio privato di registrazione della madre raccontando anche alcuni aneddoti simpatici come quello riferito al professore di Ginnasio che, non conoscendo Mina né tantomeno Corrado Pani, si sentì preso in giro quando parlando della professione dei propri genitori Massimiliano disse di essere figlio di un attore e di una cantante. «Pani, la smetta subito!», sbottò il docente. A parte questo, il racconto di Pani e degli altri (cantanti, produttori discografici, scrittori, esperti di comunicazione) ha fatto capire come con la scelta di non apparire più in pubblico, Mina si sia consegnata al mito diventando una delle assenze più presenti in assoluto. Allora, mistero per mistero, resta il dubbio se sia vera o meno, attuale o di repertorio, quell'immagine di una figura con la lunga treccia e gli occhiali scuri che appare in lontananza nell'inquadratura finale dello speciale di Rai 3 e saluta con un leggero movimento della mano. Nell'incertezza, comunque sia: auguri, Mina.