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Rai 3: storia d'Italia con “Le ragazze”

Andrea Fagioli sabato 26 giugno 2021
Di questi tempi la storia di un'ostetrica vecchia maniera ha un fascino particolare. In un'epoca in cui nascono sempre meno bambini e la gravidanza è un qualcosa di sempre meno naturale, sentir dire di avere assistito a 7668 parti emoziona, e non poco. Quella di Maria Pollacci, nata nel 1924 in provincia di Modena, è dunque una vita per la vita, una storia che ha meritato di aprire, giovedì in prima serata, la nuova puntata del programma di Rai 3 Le ragazze, nato in modo estemporaneo nel 2016 per celebrare i settant'anni del voto alle donne (Le ragazze del '46), proseguito poi con Le ragazze del '68 e quindi con la serie tutt'ora in onda che si apre sempre con una donna che è stata ventenne negli anni Quaranta e si chiude con una giovane del nuovo Millennio. Tra loro si intersecano, di volta in volta, storie di donne, più o meno conosciute, che sono state giovani nei decenni intermedi. La tecnica è quella ormai collaudata del racconto in prima persona, senza intermediazione, addirittura adesso senza introduzione, supportato e miscelato con foto di famiglia, immagini di repertorio, canzoni di successo in sottofondo e un montaggio ad hoc. Al racconto dell'ostetrica dei record hanno fatto seguito, giovedì scorso, le storie di due grandi ragazze degli anni Cinquanta: la stilista e imprenditrice Anna Fendi e la pianista e compositrice Teresa Procaccini. Dopo di che è stata la volta di due ragazze degli anni Settanta: l'ex ministra e parlamentare Rosy Bindi e la tassista romana Maura Tirillò. A chiudere la puntata la giovanissima attrice Giada Arena, per dieci anni nel cast di Don Matteo. Tutte storie interessanti dalle quali spicca il racconto della Bindi sull'attentato a Vittorio Bachelet mentre scendeva al suo fianco le scale dell'università a Roma. L'unico limite del programma resta quello segnalato anche in passato della lunghezza complessiva con ben sei storie per volta.