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Rai 1, la notte di Vasco con Bonolis di troppo

Andrea Fagioli martedì 4 luglio 2017
Che fenomeno è quello di Vasco Rossi? Spiegarlo è quasi impossibile. Per di più agli inizi della quarantennale carriera nemmeno voleva cantare in pubblico. Preferiva mettere dischi. A salire su un palco è stato “costretto” dagli amici che avevano visto lungo. Ancora oggi, il Blasco, come lo chiamano i fan, dice di avere timore a esibirsi: si considera un timido. Non osiamo pertanto pensare cosa abbia provato affacciandosi al tramonto di sabato primo luglio di fronte a una sterminata pianura fitta di teste e di braccia alzate. Il ribattezzato “Modena park” era affollato da 225 mila persone di ogni età. Lo stesso è accaduto di fronte ai teleschermi di Rai 1 con numeri notevoli. I dati d'ascolto parlano di oltre cinque milioni e seicentomila telespettatori, oltre il 26% di share. Ma è proprio dalla tv che arrivano le note dolenti. In tanti, soprattutto sui social, si sono lamentati del fatto che anziché trasmettere il concerto, la Rai abbia deciso di raccontarlo con l'intervento di Paolo Bonolis, preso in prestito da Mediaset per l'occasione. L'intento era esplicito sin dal titolo vero, quello apparso all'inizio del collegamento in diretta: La notte di Vasco raccontata da Paolo Bonolis (e non soltanto La notte di Vasco come annunciato in precedenza). Per la Rai dunque, cosciente di non avere i diritti per trasmettere l'intero concerto (sono stati infatti venduti ai cinema in attesa di un dvd), era scontato che affidandosi a uno come Bonolis sarebbe stato impensabile relegarlo al ruolo di cronista. Infatti, il presentatore romano, nonostante la citazione iniziale di Lello Bersani, si è guadagnato sostanzialmente la scena e a noi telespettatori è arrivato il suo racconto di Vasco Rossi, proprio come diceva il titolo, ovvero la sua interpretazione dell'uomo e del cantautore con tanto di immancabili ironici commenti contro il «rigurgito moralista» e i cosiddetti «benpensanti», che si pensava potessero scandalizzarsi per qualche topless e non piuttosto per la nota azienda di lingerie che ha sfruttato l'evento per mettere in circolazione i reggiseni con le parole di Rewind (ma questo Bonolis non l'ha detto). Al pubblico di Rai 1 resta comunque la sensazione di essersi affacciato a un evento al quale contava in qualche modo esserci per avere almeno l'illusione di essere liberi di sognare, come canta Vasco.