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Ragione, cultura e fede: un dolore universale

Gianni Gennari giovedì 29 gennaio 2009
Singolare consonanza! Ieri la striscia rossa dell'"Unità", tante volte qui citata in negativo, porta parole di Claudio Magris pubblicate anche dal "Corsera". Eccole: «"La Shoah non è solo ebraica, ma universale: l'abiezione dell'odio e del disprezzo per gli ebrei mostra l'infamia di odiare e disprezzare qualunque comunità». L'autore è Claudio Magris, intellettuale di valore, apprezzato per il suo equilibrio e la saggezza sperimentata in tanti campi. Come non condividere? Ebbene: sempre ieri ecco altre parole che suonano solenni: «"Rinnovo con affetto l'espressione della mia piena e indiscutibile solidarietà con i nostri Fratelli destinatari della Prima Alleanza, auspico che la memoria della Shoah induca l'umanità a riflettere sulle imprevedibile potenza del male quando conquista il cuore dell'uomo. La Shoah sia per tutti monito contro l'oblio, contro la negazione o il riduzionismo, perché la violenza fatta contro un solo essere umano è violenza contro tutti». Sono di Benedetto XVI all'Udienza, precedute dalla memoria dell'«eccidio efferato di milioni di ebrei, vittime innocenti di un cieco odio razziale e religioso». Magris e il Papa, ragione, cultura e fede, dolore universale e condiviso nella memoria ammonitrice, consonanza di sentimenti e parole che dovrebbero dirla lunga sui malintesi, e sui dubbi che in questi giorni si sono agitati. Prenderne atto, e camminare sulla via della riconciliazione, nel rispetto radicale della verità delle parole e degli atti di tutti è l'unico servizio da rendere: camminare insieme e, se credenti, ringraziarne la Provvidenza.