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Beata Vergine del Rosario di Pompei. Quella «rivoluzione» nel segno della carità

Matteo Liut martedì 8 maggio 2018
L'umile preghiera del Rosario può diventare il motore di una vera e propria "rivoluzione" in grado di cambiare la storia. Lo dimostra la storia della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei, radicata nella vicenda dell'avvocato Bartolo Longo (1841-1926), giunto in questo angolo di Campania come amministratore dei beni della contessa Marianna Farnararo vedova De Fusco. Dopo un periodo di crisi e di allontanamento dalla fede, Longo trovò proprio nel Rosario, grazie a un religoso domenicano, la via verso la luce. Da quel momento la spiritualità mariana diventò una vera e propria guida per il fondatore della "città-santuario": quel luogo, infatti, venne pensato come un centro dedicato alla carità per ridonare agli ultimi speranza e dignità. Questo messaggio è custodito nel quadro della Vergine fatto arrivare nel 1875 a Pompei proprio da Longo.
Altri santi. San Desiderato di Bourges, vescovo (VI sec.); beata Ulrica Nisch, religiosa (1882-1913).
Letture. At 16,22-34; Sal 137; Gv 16,5-11.
Ambrosiano. At 28,11-16; Sal 148; Gv 14,1-6.