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Quella congettura del nascere e del morire

Pier Giorgio Liverani domenica 22 marzo 2009
«Esiste l'uomo?», si chiede, ansioso, il filosofo Emanuele Severino (Corriere della sera, venerdì 20). Bella domanda: «A rendere umano un corpo - si risponde - sono quei sentimenti e pensieri che però non si lasciano vedere, sperimentare [...] Non ci si rende conto che l'esistenza stessa dei sentimenti e pensieri altrui, dunque l'esistenza stessa dell'uomo, ossia del prossimo, è una congettura», cioè «è tanto poco "evidente" quanto lo è l'esistenza di "Dio"». E siccome proprio l'evidenza è «una delle questioni più complesse, che l'uomo e il suo esser prossimo esista è qualcosa di voluto e creduto ossia di discutibile». Lo stesso si dica per «l'esser prossimo». Non lo convince nemmeno Gesù, il quale insegna che «il prossimo è chi viene amato» e poiché «l'amare è il contenuto della "Legge"», cioè di «quel che si ritiene "evidente" [...] anche per Gesù che il prossimo esista è qualcosa di creduto, una fede da cui ci si può allontanare». Tutto questo sofisma è funzionale alla ricerca della risposta all'interrogativo «Quando incomincia la vita umana? Quando finisce?». Eccola: «Si dice che ognuno di noi sperimenta la morte del prossimo, non la propria. Ma poiché l'esistenza stessa del prossimo non è sperimentata, del prossimo non si può sperimentare nemmeno la morte (o la nascita). Si sperimenta il sopraggiungere di configurazioni via via diverse di ciò che chiamiamo "il corpo altrui", sino a quella che chiamiamo "cadavere"» e che, però, «non mostra l'annientamento di questa vita». E così via, per un'intera pagina, fino alla «metafora» della resurrezione della carne. Domanda: chissà se Severino sa di esistere o crede di essere una congettura? Forse vale la seconda ipotesi.

ESEMPI DI CIVILTÀ
L'Unità (lunedì 16) esulta perché i matrimoni calano di fronte al «boom» delle coppie di fatto. Se, però, «i conviventi sono 637 mila», le coppie (normali e omo) sono la metà: lo 0,53% della popolazione. Statisticamente non un gran che: i registri comunali delle unioni civili sono quasi vuoti: le coppie vogliono restare «di fatto». Più preoccupante dei numeri, però, è il giudizio sul fenomeno. Il Manifesto (domenica 15) annuncia che Polistena (Reggio Calabria) è «il primo comune italiano "amico di gay, lesbiche e trans"», perché ha varato «un regolamento che riconosce parità di diritti» a costoro. L'aveva già fatto la Costituzione, che, però, non riconosce gli omomatrimoni, da considerare un diritto "in più" e anticostituzionale come il regolamento, che il Manifesto definisce «un esempio di civiltà». La medesima terminologia usata per aborto ed eutanasia.

CODICE RENDINA
C'è uno scrittore, Claudio Rendina, specializzato nello scrivere il male possibile dei Papi: E c'è chi gli dà credito:per esempio La Repubblica («I peccati della Chiesa», martedì 17), su cui il recensore, Filippo Ceccarelli, scrive che il libro «fa sembrare Dan Brown un principiante». Un accostamento che, per Dan Brown equivale a una pietra tombale.

UOMINI E TOPI
No, John Steinbeck non c'entra. È l'Unità (martedì 17) che titola: «Nuova derattizzazione: bimbi spostati alla succursale».