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Pietro e Paolo. Quell’amicizia tra “imperfetti” che porta in dono Dio al mondo

Matteo Liut giovedì 29 giugno 2023
Due volti, due storie, due vite, ma un battito del cuore condiviso, una radice di santità comune e una missione unica: mostrare al mondo la profezia del Vangelo e cambiare la storia. I santi Pietro e Paolo, autentici pilastri della vita della Chiesa nel tempo, non si potrebbero pensare uno senza l’altro. Non si può immaginare l’uno senza l’altro: i santi Pietro e Paolo sono il volto storico di una Chiesa aperta al mondo, legata al mandato del Risorto, missionaria nella storia. Essi, però, non sono solo esempio concreto e pionieri dell’opera evangelizzatrice della Chiesa, sono anche i testimoni di una fede condivisa tra “amici” e compagni di cammino. Sono la voce e l’espressione di quella relazione fondamentale tra Dio e l’uomo, che vive e s’incarna nella relazione tra coloro che sono chiamati ad annunciarlo al mondo. Portatori “imperfetti”, che sbagliano ma sanno fare della proprie debolezze una breccia dalla quale lasciare entrare Dio nelle loro vite. Secondo i racconti evangelici Pietro era fratello di Andrea e aveva incontrato Gesù sul lago di Galilea, rimanendo con lui fino alla fine. La sua autorevolezza è chiara nei Vangeli, così come la sua debolezza, che lo porta a rinnegare Gesù per poi offrire però la propria vita per il Risorto. Paolo, originario di Tarso, invece, era un persecutore dei cristiani quando sulla via per Damasco incontrò Cristo. Dopo la conversione divenne araldo dell’universalità del messaggio di Cristo. Sia Pietro che Paolo morirono martiri a Roma tra il 64 e il 67. Altri santi. San Siro di Genova, vescovo (IV sec.); san Cassio di Narni, vescovo (VI sec.). Letture. Romano. At 12,1-11; Sal 33; 2Tm 4,6-8.17-18; Mt 16,13-19.Ambrosiano. At 12,1-11; Sal 33(34); 2Cor 11,16-12,9; Gv 21,15b-19. Bizantino. 2Cor 11,21-12,9; Mt 16,13-19. t.me/santoavvenire