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Quel «lavoro sporco» e quello dalla parte della vita

Pier Giorgio Liverani domenica 17 aprile 2016
Piero R., 61 anni, ginecologo, dichiara a Repubblica (mercoledì 13) che «dopo aver fatto migliaia di aborti, ho deciso di mettermi dalla parte della vita. Di quella che voleva nascere. È una scelta, una convinzione… In una mattinata, può capitare di farne anche quindici. Io non ce la facevo più, l'aborto è una pratica cruenta, umanamente, intimamente…». E poi: «Non voglio più mettere a disposizione le mie mani per quelle donne che abortiscono dicendo che "non è il momento, che ci sono le vacanze, il lavoro che preme". Quelle donne che fanno più aborti a distanza di poco tempo, che non hanno preso precauzioni e poi delegano al medico il lavoro sporco». Due giorni dopo è una dottoressa, Monica R., 65 anni, che racconta il suo curriculum: «Quel giorno mi tremava la mano, non riuscivo a firmare. Il senso di colpa, poi… ci ho messo anni per liberarmene. Ma non ne potevo più di fare aborti… Adesso faccio la ginecologa, faccio nascere i bambini…». Un'altra ancora, Silvana A., si vanta invece del suo eroico «impegno» in mezzo a ginecologi, anestesisti, infermieri, ferriste, portantine che per ragioni di coscienza rifiutavano di collaborare. Domanda: "Proprio non dice nulla agli abortisti almeno quel numero di aborti che disgusta persino i medici e induce all'obiezione anche a chi dovrebbe lavare i ferri o spingere una barella?". Dalla legge 194 a oggi gli aborti in ospedale sono quasi sei milioni: 21 volte il numero dei morti a Hiroshima per l'atomica.CREDERE NEL MODULOI cristiani nascono, come tali, nel lavacro battesimale. Invece «l'idea dell'Uaar – cioè dell'Unione Atei Agnostici e Razionalisti – è nata in pizzeria», informa Il Venerdì, supplemento settimanale di Repubblica. I bambini di molte famiglie vanno in parrocchia e partecipano ai "campi estivi". Invece l'Uaar prepara per le estati «corsi di filosofia per bambini». I cristiani frequentano le parrocchie, l'Uaar invece ha gli «Sportelli Sos Laicità». La scuola ha l'ora di religione (per chi la chiede), e talvolta anche la benedizione pasquale, l'Uaar invece festeggia il compleanno di Darwin (che era battezzato e credente). Negli ospedali c'è un sacerdote per chi desidera il conforto della propria fede, l'Uaar invece manda nelle corsie «volontari che offrono assistenza morale non confessionale», che non si sa che cosa sia. I cristiani leggono il Vangelo, gli Uaariani invece il «modulo per lo sbattezzo». I cristiani e anche i musulmani credono in Dio (in arabo Allah), gli Uaariesi invece credono che "Dio" (scritto così sui cartelloni in strada) possa essere cancellato con una croce sulla D. Qualcuno ci aveva già provato 2000 anni fa riuscendo soltanto a moltiplicare i suoi seguaci da una dozzina a più di due miliardi, il 33 per cento della popolazione mondiale. Poi ci sono un miliardo e mezzo di musulmani e 14 milioni di ebrei. Tutti costoro credono in Dio. Gli adepti dell'Uaar in un modulo.